Kuala Lumpur: nuova missione di ricerca per il volo MH370
Il governo malese ha specificato che l'operazione, proposta da Ocean Infinity, seguirà il principio "no find, no fee". Le indagini svolte dal 2014 al 2018 non portarono a nulla. Oggi la società di robotica inglese dice di voler scandagliare 15 chilometri quadrati nell'Oceano indiano meridionale.
Kuala Lumpur (AsiaNews) - È ancora considerato come il più grande mistero irrisolto dell’aviazione mondiale. L’8 marzo 2014 il volo MH370 della Malaysia Airlines diretto a Pechino, dopo essere decollato dall'aeroporto di Kuala Lumpur, non raggiunse mai la sua destinazione. Insieme al velivolo scomparvero anche le 239 persone a bordo, perlopiù cittadini cinesi.
A dieci anni di distanza, il ministro dei Trasporti, Anthony Loke, ha dichiarato in conferenza stampa a Kuala Lumpur che il governo malese ha accettato la proposta della società di robotica Ocean Infinity con base a Southampton per una nuova missione di ricerca del jet, sottolineando che si baserà sul principio “no find, no fee”. Significa che il governo non pagherà nulla alla compagnia se l'aereo non verrà ritrovato. In caso contrario, invece, saranno versati 70 milioni di dollari.
Secondo le indagini condotte finora, il Boeing 777 avrebbe fatto una deviazione non prevista nel Mar cinese meridionale prima di dirigersi verso il Mare delle Andamane. Poi avrebbe sorvolato lo spazio aereo dell’isola indonesiana di Sumatra e infine sarebbe scomparso nell'Oceano indiano. Le ricerche iniziate nel 2014 - le più costose nelle storia dell’aviazione - coinvolsero 26 nazioni asiatiche, ma quattro anni dopo, il 29 maggio 2018 vennero dichiarate ufficialmente concluse.
“La proposta della compagnia è credibile e merita un ulteriore esame da parte del governo”, ha dichiarato Loke. La Ocean Infinity, basandosi su recenti analisi dei dati, ha proposto una nuova ricerca in un'area di 15mila chilometri quadrati nell'Oceano indiano meridionale.
Il ministro ha sottolineato che il contratto è in fase di revisione da parte dei legali, e che la ricerca inizierà una volta che entrambe le parti avranno firmato l'accordo, che avrà una durata di 18 mesi. “Il periodo migliore per la ricerca nell'area è tra gennaio e aprile del prossimo anno, quindi cercheremo di firmare l'accordo il prima possibile”, ha continuato il ministro. “Secondo i termini e le condizioni, deve essere credibile. C'è una definizione molto specifica di ciò che costituisce un relitto”, ha aggiunto, specificando che l’azienda inglese di sente “fiduciosa”, mentre per il governo malese è “una nostra responsabilità e un nostro impegno nei confronti dei parenti più prossimi”.
17/01/2017 12:54