Kerala, si chiude il caso marò: un milione di euro alle famiglie dei pescatori uccisi
Delhi e Roma si accordano sul risarcimento deciso da un tribunale internazionale. Già pagati 245mila euro. I due fucilieri sono sotto processo in Italia. Risarcito anche il proprietario dell’imbarcazione.
New Delhi (AsiaNews) – India e Italia si accordano per chiudere il caso dell’uccisione nel febbraio 2012 di due pescatori del Kerala da parte di due marò italiani. Lo ha dichiarato oggi la Corte suprema indiana, specificando che il procedimento si concluderà con il deposito in un conto del ministero degli Esteri di 100 milioni di rupie (1,1 milioni di euro) come risarcimento dello Stato italiano alle famiglie delle vittime. La somma si aggiunge alle 21,7 milioni di rupie (245mila euro) già pagate.
All’epoca dei fatti i due militari, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, erano a bordo della petroliera Enrica Lexie come guardie di sicurezza. I due fucilieri di marina hanno affermato di aver sparato contro un peschereccio indiano, scambiandolo per un’imbarcazione pirata, nella convinzione di trovarsi in acque internazionali. Due uomini dell'equipaggio, Jelestein e Ajesh Binki, sono morti per i colpi esplosi.
In luglio la Corte permanente di arbitrato dell’Aja ha stabilito che spettava all’Italia processare Latorre e Girone, godendo i due di “immunità funzionale". Il governo italiano avrebbe dovuto pagare però un risarcimento alle famiglie dei pescatori uccisi.
I familiari delle vittime hanno accettato il pagamento: le famiglie di Jelestein e Ajesh Binki si divideranno in parti uguali 80 milioni di rupie; le restanti 20 milioni andranno al proprietario del peschereccio, rimasto ferito nell’incidente.