Kathmandu, migliaia di cristiani festeggeranno Natale nonostante i limiti alla libertà religiosa
P. Ignatius Rai, parroco della cattedrale dell’Assunzione, afferma che quest’anno “festeggeremo il Natale con più impegno rispetto agli anni precedenti”. La Costituzione del Paese garantisce la libertà di culto ma il governo non riconosce più la nascita di Gesù come festa nazionale.
Kathmandu (AsiaNews) – Migliaia di cattolici sono attesi domani per una celebrazione di massa del Natale a Kathmandu. Da otto anni, da quando il Nepal ha proclamato la natura laica dello Stato (inserita poi nella Costituzione), ai cristiani è permesso festeggiare la nascita di Gesù, anche se rimangono alcune limitazioni.
P. Ignatius Rai, parroco della cattedrale dell’Assunzione di Kathmandu, afferma: “La laicità prevista dalla Carta è un bene per tutte le fedi. Questa è stata una vittoria di tutte le minoranze, inclusa quella cristiana, ma nella pratica esigiamo più rispetto e uguaglianza”. Quest’anno, prosegue il sacerdote, ci prepariamo a festeggiare il Natale “con più impegno rispetto agli anni precedenti e a migliaia si uniranno alle celebrazioni”.
Il Nepal è stato per 240 anni (fino al 2007) una monarchia indù. P. Gahatrai, segretario generale della Federazione cristiana nepalese, parla delle limitazioni che ancora permangono a danno dei cristiani: “Comprendiamo che il nostro Paese è stato dominato per anni dagli indù e che questo fatto si riflette in numerosi aspetti. Siamo felici per la decisione della Corte di liberare gli otto cristiani accusati di conversioni forzate. Ancora oggi subiamo alcune discriminazioni, come il provvedimento del governo che ha cancellato il Natale dal calendario delle feste nazionali. A volte poi abbiamo restrizioni nell’esercizio della fede”.
Il Natale in Nepal non è celebrato solo dai cristiani, ma anche da appartenenti a diverse religioni che lo riconoscono come appartenente alla propria cultura. Rina Vaidya, studentessa universitaria di Kathmandu, afferma: “Io non sono cristiana ma da diversi anni festeggio questa ricorrenza. In questo giorno ci ritroviamo con la famiglia e con gli amici, condividendo sentimenti di pace e sincerità come insegna il cristianesimo”.
Samjhana Tamang è madre di due bambini: “La mia figlia più piccola – racconta – ha voluto l’albero di Natale decorato con un’immagine di Gesù. Anche se non siamo cristiani celebriamo il Natale ogni anno come parte della nostra cultura”.
Kanchan Adhikari, nata e cresciuta nella tradizione indù, abita a pochi passi da una chiesa della capitale: “I cristiani – dice – mi invitano a messa per Natale tutti gli anni e quest’anno ho deciso di andarci con i miei amici e dare un’occhiata”.
27/05/2019 08:54