Karnataka, feti abbandonati mentre il mondo discute sull'aborto
Nel giorno in cui negli Stati Uniti la sentenza della Corte suprema segnava una svolta sul diritto alla vita, in India venivano ritrovati sette feti vicino a una fermata dell'autobus a Belagavi. Secondo i medici erano intorno ai cinque mesi di gestazione ed è presumibile che siano stati uccisi dopo il rilevamento del sesso. La strage delle bambine l'altra faccia delle interruzioni di gravidanza in India.
Mumbai (AsiaNews) - Sette feti abortiti sono stati trovati abbandonati in un contenitore nel distretto di Belagavi, nello Stato del Karnataka. È successo venerdì 24 giugno, proprio mentre il mondo discuteva sulla sentenza della Corte suprema degli Stati Uniti sulle leggi sull’aborto e il diritto alla vita. I residenti di Mudalagi hanno trovato i feti vicino a una fermata dell'autobus alla periferia della città e hanno informato la polizia. Il Dipartimento della Salute del Karnataka ha ordinato un'inchiesta sull'accaduto.
"I feti erano intorno ai cinque mesi. È presumibile che dopo il rilevamento del sesso feto siano stati uccisi", ha detto Mahesh Koni, il responsabile distrettuale della salute e del benessere familiare. Non è la prima volta che fatti di questo genere accadono nella zona: anche nel 2013 erano stati trovati almeno 13 feti sulle rive del fiume Hiranyakeshi a Belagavi.
In India dal 1971 la legge ammette l’aborto entro la ventiquattresima settimana se il proseguimento della gravidanza comporta un rischio per la vita della donna o gravi danni alla sua salute fisica o mentale. Ma in realtà - nonostante in teoria sia vietata dalla legge - è molto diffusa la pratica dell’aborto selettivo, con la soppressione della vita delle bambine.
Il dottor Pascoal Carvalho, membro della Pontificia Accademia per la Vita (PAV), commenta ad AsiaNews: "Nel giorno in cui la decisione della Corte Suprema degli Stati Uniti sull'aborto ha annunciato una ‘nuova alba pro-vita’, ribaltando la sentenza Roe contro Wade, in India ci siamo trovati di fronte a quest’orribile... Queste bambine sono state uccise, niente di meno: l'infanticidio femminile è un crimine atroce. È una tragedia enorme, questa mentalità contro la vita e contro le donne avrà gravi conseguenze sulla società”.
“Rapporti recenti provenienti da molti Stati dell'India settentrionale - continua il dott. Carvalho - rivelano che vengono praticati aborti ‘sicuri’ contro quanto stabilito dalla legge del 1994 che vieta di legarli ai test per la determinazione del sesso. Diverse cliniche e medici sono stati arrestati per questo".
Mentre oggi c’è chi definisce la decisione della Corte suprema degli Statti Uniti sulla sentenza Roe contor Wade “orribile e medievale”, come ha detto l'arcivescovo Vincenzo Paglia, presidente della Pontificia Accademia per la Vita, occorrerebbe cogliere questa decisione come un "potente invito a riflettere" perché “scegliendo la vita, è in gioco la nostra responsabilità per il futuro dell'umanità".