23/03/2015, 00.00
AFGHANISTAN
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Kabul, società civile in piazza contro l'omicidio di Farkhunda

Decine di persone, soprattutto donne, chiedono al governo di licenziare e perseguire tutti poliziotti coinvolti nel linciaggio della vittima. La 27enne è stata picchiata a morte, e il suo corpo dato alle fiamme, per il presunto rogo di un Corano. Le indagini hanno subito confermato la sua innocenza. Ai funerali alcune attiviste hanno chiesto e ottenuto di portare loro la bara con la salma.

Kabul (AsiaNews/Agenzie) - Questa mattina decine di persone - tra cui molte donne - hanno manifestato a Kabul contro il brutale omicidio di Farkhunda, giovane di 27 anni picchiata a morte da decine di uomini per il presunto rogo di un Corano. La protesta si è svolta vicino alla moschea di Shah-e-Do Shamshera, dove la vittima è stata uccisa. Tra i partecipanti anche i membri del National Solidarity Party. I manifestanti hanno intonato slogan contro la polizia, chiedendo al governo di licenziare e perseguire tutti gli agenti coinvolti nel linciaggio.

Riferendo in Parlamento, oggi il ministro degli Interni Noor-ul-Haq Ulumi ha detto: "Farkhunda era innocente e tutte le accuse contro di lei erano false. Tredici sospettati e 13 agenti di polizia sono stati arrestati in relazione al caso".

Ieri a Kabul sono stati celebrati i funerali della vittima. Rompendo la tradizione islamica, alcune donne hanno portato a spalla la bara della vittima fino al cimitero di famiglia. Al rito funebre hanno presenziato centinaia di persone. I partecipanti hanno impedito al dott. Ayaz Niazi, noto intellettuale musulmano della moschea Wazir Akbar Khan, di essere presente. L'uomo aveva giustificato l'uccisione di Farkhunda e sostenuto i suoi carnefici.

I genitori della vittima hanno raccontato a Tolonews, canale d'informazione nazionale, che a scatenare la folla contro Farkhunda è stato un mullah della moschea Shah-e-Do Shamshera, vicino alla quale si è consumato l'omicidio. La giovane si sarebbe recata dall'uomo chiedendogli di smettere di ingannare le persone scrivendo falsi Tawiz. Il Tawiz è un amuleto contenente versetti del Corano, molto comune in Afghanistan. Chi lo indossa è convinto che il ciondolo infonda protezione.

Per non essere scoperto e non perdere il lavoro, il mullah ha iniziato a inveire contro di lei e ad aizzare i presenti, dicendo che la ragazza aveva bruciato il libro sacro dell'islam. Centinaia di persone l'hanno trascinata fuori dalla moschea e hanno iniziato ad accanirsi su di lei.

Sin dall'inizio Nadir, ingegnere e padre della giovane, ha insistito sull'innocenza della figlia. "Non avrebbe mai potuto compiere un gesto del genere - ha dichiarato a Tolonews - perché si è diplomata in una scuola religiosa e insegnava il Corano ai bambini". "Non voglio - ha aggiunto l'uomo - che il sangue di mia figlia sia stato versato invano. Chiedo a tutte le istituzioni giudiziarie di perseguire i colpevoli".

Anche la madre della vittima ha commentato in modo pubblico l'omicidio della figlia: "Il governo deve garantire la sicurezza dei cittadini, soprattutto delle donne che da decenni sono vittime di ogni tipo di violenza".

 

 

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