Kabul, il mistero dei 'voli illegali' per fuggire dal Paese
Secondo un sito ucraino - poi oscurato dal governo di Kiev - diversi apparecchi e singoli posti a sedere sarebbero stati "affittati" da alcuni facoltosi profughi per scappare in Iran. Un gruppo di afghani che si trovava a Mosca ha chiesto asilo politico ma secondo le norme attuali russe non potrebbero essere accettati.
Mosca (AsiaNews) - Continua in forme drammatiche la fuga di migliaia di afghani dalla incipiente nuova dittatura dei talebani, che minaccia di togliere a tutti le libertà civili, e a molti la stessa vita. La situazione resta tesissima intorno all'aeroporto di Kabul, dove a complicare la situazione nelle ultime ore si è diffuso l'allarme dell'intelligence per una "minaccia imminente" di un attacco dell'Isis.
La giornalista russo-afghana Liza Karimy racconta ogni giorno a Currentime.tv quello che avviene nella capitale rioccupata. Il 23 agosto ha riportato la storia di una mamma morta per dei colpi di arma da fuoco sparati dai talebani lasciando per strada i quattro figli, che ora i parenti non riescono più a ritrovare. C'è chi muore dissanguato sulla strada, altri per asfissia nella calca interna all’areoporto, dove chi è riuscito a entrare non vuole più andarsene, finché non trova un aereo per fuggire. Alcuni arrivano dalle provincie, attirati dalle voci che “se riesci a entrare nell’areoporto a Kabul, di là ti portano in America”.
In questo contesto una storia particolare ha fatto particolarmente discutere: quella di un aereo "rubato" il 22 agosto agli ucraini, come in un primo momento aveva comunicato lo stesso ministero degli Esteri di Kiev, per bocca del vice-ministro Evgenij Enin. Come ha poi raccontato il sito strana.ua, l’aereo in realtà sarebbe stato “preso in prestito” da alcuni ricchi profughi afghani, per scappare in Iran. A bordo c’erano alcuni “kazhari sciiti”, come sono stati definiti, che hanno pagato il volo “illegale” con denaro di varie valute, oro e pietre preziose. Sempre secondo il sito ucraino, diversi apparecchi di compagnie ucraine e di altri Paesi, e posti a sedere su di essi, verrebbero così “affittati” in modalità imprevedibili, per la fuga di chi se li può permettere nei Paesi vicini. Dopo queste informazioni il sito è stato oscurato dalle autorità ucraine, e il ministero degli Esteri ha smentito le notizie sugli aerei “trafugati”.
L’agenzia russa Ria Novosti ha però confermato l’itinerario dell’aereo fantasma, il cui arrivo in Iran è stato verificato con le autorità aeroportuali di Teheran, le quali hanno comunicato senza fornire dettagli l’arrivo dell’areo ucraino “con itinerario non previsto”. L’aereo aveva a bordo 256 passeggeri afghani, e sarebbe immediatamente tornato in Ucraina “con rotta regolare”.
Da parte sua il ministero della difesa russo ha formato un gruppo di quattro aerei militari da trasporto per l’evacuazione dall’Afghanistan di oltre 500 cittadini russi e dei Paesi dell’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva (Bielorussia, Kirghizistan, Tagikistan, e anche Uzbekistan e Ucraina). L’evacuazione è stata realizzata su indicazione diretta del presidente Putin, e in ogni aereo è presente una brigata di medici militari con i necessari strumenti e medicinali, oltre alle scorte di acqua e cibo.
Un centinaio di afghani che si trovavano in Russia prima del 15 agosto hanno chiesto asilo politico, ma secondo le norme attuali della Russia non potrebbero essere accettati, essendovi già sul territorio russo più di 500 rifugiati politici. Sono migliaia le richieste di asilo in Russia ogni anno, moltissime ad esempio dalla Siria, e quasi tutte vengono respinte. Un gruppo di poliziotti afghani si trova in Russia per un periodo di addestramento, e ora è in ansia per i propri familiari rimasti a casa, che sono in pericolo di vita. Migliaia di afghani, intanto, cercano la fuga nel vicino Tagikistan, tentando ogni possibile itinerario per uscire dal Paese.
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