John Lee è il nuovo leader di Hong Kong: ‘eletto’ con il 99% dei voti
L’ex capo della polizia era il candidato unico per sostituire la criticata Carrie Lam. Indicato da Pechino, è stato votato da un Comitato elettorale ristretto, fedele al governo centrale. Promette di rilanciare il ruolo finanziario della città e di risolvere l’annoso problema abitativo. Annuncia una nuova legge sulla sicurezza nazionale.
Roma (AsiaNews) – L'unico candidato al ruolo di nuovo capo dell'esecutivo cittadino, John Lee, ha ottenuto ieri il 99% dei voti del Comitato elettorale chiamato a effettuare la scelta. Composto da 1.462 membri, l’organismo è fedele al governo centrale cinese.
Lee, che ha iniziato la sua carriera nelle forze di polizia, è considerato un fedele seguace di Pechino: solo otto elettori hanno espresso un voto contrario. Secondo la nuova legge elettorale di Hong Kong, i candidati che corrono per le cariche pubbliche devono essere dei “patrioti” e sono “vagliati” da una apposita commissione, guidata da Lee fino alle sue dimissioni da segretario capo dell’esecutivo.
Il voto unanime dimostra che il sistema poliziesco di Pechino ha iniziato a dominare la vita politica Hong Kong, con la priorità data alle questioni di sicurezza nazionale. La polizia ha schierato oltre 6mila agenti per garantire che le elezioni si svolgessero senza problemi. Le autorità hanno inviato anche forze antiterrorismo e forze speciali per rafforzare la sicurezza nei pressi della sede del Comitato elettorale e nelle stazioni del trasporto pubblico.
Il 64enne Lee ha servito nelle forze di polizia di Hong Kong per oltre 30 anni, da quando si è diplomato alla scuola superiore, per poi diventarne il capo. L'anno scorso è stato nominato segretario capo dell'amministrazione, il numero due del capo dell'esecutivo. Egli è stato accusato da più parti di aver represso in modo brutale i manifestanti pro-democrazia che nel 2019 protestavano contro la legge sull'estradizione. Prima delle elezioni, YouTube ha congelato il suo canale, in osservanza delle sanzioni imposte dagli Stati Uniti.
Subito dopo che Lee ha annunciato la sua vittoria, la Xinhua ha rilasciato un commento. L’agenzia di stampa statale ha detto di aspettarsi che la squadra del nuovo leader di Hong Kong mantenga un approccio severo severità per garantire la sicurezza pubblica, oltre ad assicurare prosperità e la stabilità della città.
Lee si è impegnato a rilanciare Hong Kong come un hub finanziario internazionale e ad aumentare la competitività della città. Egli non ha proposto però misure concrete per attirare gli investimenti stranieri, messi in pericolo dalle preoccupazioni per la perdita di libertà seguita all’adozione della legge sulla sicurezza nazionale, così come dalla politica “zero-Covid” imposta da Xi Jinping.
Il nuovo leader cittadini ha detto anche di voler ristrutturare il governo per rafforzare il processo decisionale e aumentare l'offerta di abitazioni, in una città dove il costo degli alloggi è il più caro del mondo.
Anche se Pechino ha voluto nel giugno 2020 il provvedimento sulla sicurezza nazionale, Lee si è impegnato ad attuare la legislazione dell'articolo 23 della Basic Law – la mini-Costituzione di Hong Kong – che richiede per la città una propria legge sulla sicurezza nazionale. Il dipartimento cittadino della Sicurezza ha detto che aggiungerà articoli per frenare lo spionaggio e la connessione con organizzazioni politiche straniere. Nel 2003 l’esecutivo di Hong Kong aveva accantonato un progetto di legge al riguardo, dopo che mezzo milione di persone erano scese in strada per protestare.
25/06/2021 12:46