Jakarta: in centinaia al ritiro spirituale, occasione per condividere esperienze personali
Jakarta (AsiaNews) - Un nuovo modo di vivere il ritiro spirituale, basato anche e soprattutto sul racconto delle esperienze personali - di vita e di fede - non solo di sacerdoti, ma anche di ex preti e seminaristi, di persone semplici che desiderano "condividere la propria fede con gli altri". È l'iniziativa promossa dalla parrocchia di San Gabriele a Pulo Gebang, area di East Jakarta, e che ha raccolto l'adesione massiccia della comunità cattolica locale. Negli ultimi dieci anni fra i cattolici indonesiani ha preso sempre più piede la pratica del ritiro spirituale in luoghi isolati e adatti alla meditazione e al raccoglimento; questa nuova versione, basata sulla condivisione e sulla partecipazione attiva, sembra però attirare un numero sempre più elevato di fedeli.
Il 20 ottobre scorso oltre cento persone si sono riunite nella chiesa di San Gabriele; per gli organizzatori si è trattato di "un gran lavoro", come conferma Agustinus Kunarwoko - un ex sacerdote diocesano - ma la risposta dei fedeli è stata superiore alle attese e carica di "entusiasmo". A causa del numero elevato di richieste, aggiunge, "abbiamo dovuto fissare un limite" ai partecipanti, perché "il luogo non poteva ospitare più persone". Secondo le stime, infatti, "oltre 400 persone" erano interessate a prendere parte alla giornata di ritiro.
Interpellato da AsiaNews, Agustinus Kunarwoko conferma il desiderio di allargare questi momenti di incontro a veri e propri forum cui possano partecipare il maggior numero di fedeli, raccontando esperienze e affrontando sfide e opportunità. Superando la logica dei ritiri spirituali guidati solo da sacerdoti, l'incontro alla San Gabriele è stato caratterizzato da riflessioni e testimonianze di un gruppo di persone formato da preti, religiosi e personalità laiche.
Tra questi vi erano anche ex sacerdoti, ex seminaristi, ex detenuti politici, intellettuali e professionisti perseguitati per norme discriminatorie e repressive. Come Arswendo Atmowiloto, famoso giornalista che ha trascorso alcuni anni in prigione per una vicenda di blasfemia. Oppure i racconti e le testimonianze di due professori di filosofia gesuiti sulle modalità per vivere in maniera profonda e autentica la propria fede. Anche gli interventi dei due docenti - così come gli altri - non si sono concentrati sui temi della filosofia, della morale, della teologia ma sono diventati occasione per illustrare la propria "esperienza personale di fede".
In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione totale. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi, soprattutto nelle aree in cui è più radicata la visione estremista dell'islam, come ad Aceh. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio scorso.