Jakarta, incitamento all’odio: condannato l’accusatore di Ahok
La sentenza è più lieve di quanto richiesto dal pubblico ministero. Buni Yani ha commentato con frasi discriminatorie un video da lui stesso modificato. Il filmato ha scatenato la violenza islamista e influito sulle elezioni. Le immagini hanno causato la condanna dell’ex governatore cristiano a due anni di carcere per blasfemia.
Bandung (AsiaNews) – La Corte distrettuale di Bandung, capitale della provincia di West Java, ha condannato Buni Yani (foto) a 18 mesi di reclusione per aver diffuso commenti discriminatori all’indirizzo dell’ex governatore cristiano di Jakarta, Basuki “Ahok” Tjahaja Purnama.
Buni Yani è colpevole di aver modificato alcune parti di un video del settembre 2016 in cui Ahok metteva in guardia gli abitanti della reggenza di Thousand Islands dalle persone che usano i versetti del Corano per ottenere un guadagno politico. Una volta condiviso il filmato modificato su internet, l’uomo lo ha commentato con frasi di incitamento all’odio. Il video ha scatenato le violente proteste dei movimenti islamici radicali e influito sulla sconfitta di Ahok, candidato favorito alle elezioni dello scorso aprile per il governatorato della capitale indonesiana. In seguito alle pressioni degli estremisti, egli è stato riconosciuto colpevole e condannato a due anni di prigione il 9 maggio per aver diffamato l'islam, al termine di un controverso processo.
Il collegio dei giudici, presieduto da M. Saptono, ha disposto ieri per Buni Yani una sentenza più lieve di quanto richiesto dal pubblico ministero: due anni di carcere e circa 6.300 euro di multa. Durante le 19 udienze del processo, l’imputato non ha ammesso le sue colpe, nonostante i suoi commenti abbiano suscitato gravi violenze trasversali tra diverse comunità religiose. Gli avvocati dell’ex governatore di Jakarta dichiarano che la condanna a 18 mesi per incitamento all'odio è troppo indulgente. “Buni Yani ha creato il caos. Con questa sentenza, Ahok non avrebbe dovuto essere punito affatto”, afferma I Wayan Sudirta. Teguh Samudra stenta a credere al verdetto: “Dovrebbe essere più pesante di quello emesso per Ahok!”.