Jakarta, i vescovi lanciano una raccolta fondi per sostenere migliaia di seminaristi
Jakarta (AsiaNews) - Sostenere una raccolta fondi promossa da Gotaus, per permettere a migliaia di seminaristi - in particolare quelli provenienti da famiglie più povere - di tutto l'arcipelago indonesiano di completare il percorso di studi. Con questo spirito la mattina del 9 novembre scorso i vescovi hanno interrotto per un momento i lavori dell'annuale conferenza della Conferenza episcopale (Kwi) e hanno visitato la parrocchia di san Matteo apostolo a Kosambi Baru, West Jakarta. A guidare la delegazione composta da 31 prelati vi era il presidente Kwi e arcivescovo di Jakarta mons. Ignatius Suharyo.
In Indonesia vi sono almeno 5.600 seminaristi, che studiano all'interno dei 37 seminari minori sparsi per l'arcipelago. E la maggior parte di loro, spiega mons. Dominikus Saku, capo della Commissione sui seminari, proviene da famiglie indigenti o di basso profilo; gli studenti in alcuni casi devono lottare persino per poter raccogliere il denaro sufficiente per coprire il sostentamento, un pasto caldo e acqua potabile.
Sarebbero almeno 3600 i seminaristi che necessitano di un aiuto economico per proseguire negli studi; a questo si aggiunge anche il problema dei docenti, che in molti casi abbandonano la cattedra per motivi personali o alla ricerca di condizioni economiche migliori.
I vescovi indonesiani e i vertici di Gotaus - movimento laico a sostegno dei seminari minori - hanno promosso la visita alla parrocchia di san Matteo con lo scopo di raccogliere fondi e finanziare il percorso di studi dei futuri sacerdoti. E in migliaia hanno risposto all'appello, partecipando in massa alla solenne celebrazione eucaristica concelebrata da tutti e 31 i vescovi presenti, assieme al parroco p. Susilo. Durante e al termine della messa i membri del movimento cattolico hanno promosso raccolte e donazioni speciali per finanziare i seminari.
La raccolta fondi si è svolta in un clima di festa, che ha coinvolto tanto i parrocchiani quanto i vescovi che ne hanno approfittato per scattare foto e immortalare questo momento così significativo nella vita della comunità. Accogliendo l'invito di Papa Francesco, i prelati indonesiani hanno inoltre promesso di abbandonare le loro "zone di conforto" per andare incontro alla gente senza troppi formalismi.
In Indonesia, nazione musulmana più popolosa al mondo, i cattolici sono una piccola minoranza composta da circa sette milioni di persone, pari al 3% circa della popolazione. Nella sola arcidiocesi di Jakarta, i fedeli raggiungono il 3,6% della popolazione. La Costituzione sancisce la libertà religiosa, tuttavia la comunità è vittima di episodi di violenze e abusi, soprattutto nelle aree in cui è più radicata la visione estremista dell'islam, come ad Aceh. Essi sono una parte attiva nella società e contribuiscono allo sviluppo della nazione o all'opera di aiuti durante le emergenze, come avvenuto per in occasione della devastante alluvione del gennaio 2013.