19/04/2023, 14.03
TURCHIA
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Istanbul, proiettili contro il Chp. Opposizione accusa il governo: ‘incoraggia aggressioni’

Crescono gli attacchi contro sedi del partito di opposizione, il cui candidato sfiderà Erdogan alle presidenziali. Esplosi colpi di pistola, vandalizzati cartelloni elettorali. L’esecutivo alimenterebbe un “clima di paura e intimidazione”. Secondo gli ultimi sondaggi nessun candidato vittorioso al primo turno, probabile ballottaggio Erdogan-Kilicdaroglu.

Istanbul (AsiaNews) - A meno di un mese dal voto in Turchia, un passaggio cruciale per delineare il futuro del Paese e del presidente Recep Tayyip Erdogan la cui leadership mai come ora sembra in discussione, si registrano crescenti attacchi contro partiti dell’opposizione. L’ultima denuncia in ordine di tempo è del Partito Popolare Repubblicano (Chp) del candidato del fronte anti-governativo dello sfidante Kemal Kilicdaroglu, che imputa al governo di aver creato “un clima di paura e intimidazione” che “incoraggia le aggressioni”. Nel mirino gli uffici di Istanbul del movimento, già presi di mira nelle scorse settimane. 

Canan Kaftancıoğlu, leader Chp a Istanbul, ha riferito di colpi di arma da fuoco esplosi contro la sede nel quartiere di Örnek, ad Ataşehir. Sempre a scopo intimidatorio, alcuni cartelloni elettorali del candidato dell’opposizione Kilicdaroglu sono stati imbrattati e sull’immagine sono state apposte le iniziali del presidente Erdogan. In un messaggio affidato a Twitter Kaftancıoğlu imputa al governo il clima di paura che alimenta gli attacchi e invita le autorità a punire i colpevoli. 

La polizia ha aperto un’inchiesta e avrebbe individuato sei sospetti, che hanno strappato le bandiere del partito e danneggiato le vetrate della sede Chp. A questi si aggiungono altre due persone, non ancora identificate, che avrebbero esploso colpi di proiettile in aria. 

A marzo era toccato alla sede del Good (İYİ) Party, sempre a Istanbul, anch’essa colpita con pistole, mentre a inizio mese un uomo era stato arrestato per aver aperto il fuoco all’esterno della sede provinciale del Chp, alimentando i timori di incidenti e violenze in vista del voto. Intanto, stando agli ultimi sondaggi, appare sempre più probabile un ballottaggio alle presidenziali, perché nessuno dei candidati in lizza - anche per una persistente frammentazione nelle opposizioni a dispetto del tentativo di unità col “Tavolo dei sei” - raggiungerà la maggioranza del 50%. 

La società di sondaggi Aksoy ha intervistato 1.067 persone tra il 1 e l’8 aprile, assegnando a Kılıçdaroğlu il 47,8% delle preferenze e a Erdogan il 38,4%. Muharrem İnce, che si è candidato alla presidenza per il Chp nel 2018, otterrebbe il 9% dei voti, mentre il candidato di estrema destra Sinan Oğan il 4,8%. Un secondo istituto, la Mak, ha condotto un’inchiesta fra il 10 e il 16 aprile interpellando 5750 persone in 52 province: il 47,8% dice di votare Kılıçdaroğlu contro il 43,7% per Erdogan, İnce il 3,4% e Oğan il 4%. Se nessuno dei due candidati riesce a ottenere più del 50% dei voti, si terrà un ballottaggio a due settimane di distanza dal primo turno. 

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