Israele e Arabia Saudita pronte all’accordo sulle isole contese nel mar Rosso
Lo Stato ebraico affida a Riyadh - dietro garanzie - il controllo di Tiran e Sanafir, in cambio del permesso di sorvolo dei cieli sauditi. L’obiettivo è accorciare i tempi di volo con i Paesi dell’Estremo Oriente. Un primo passo “di un percorso più lungo e graduale” fra le due nazioni.
Gerusalemme (AsiaNews) - Cedere il controllo delle isole, per poter ottenere in cambio il permesso di sorvolo dello spazio aereo. È questo, in sintesi, il cuore dell’accordo che intendono sottoscrivere Israele e Arabia Saudita, mettendo la parola fine sul possesso di alcune isole contese nel mar Rosso e che, in passato, aveva scatenato la protesta di una parte della popolazione egiziana. Una questione finita poi nelle aule del tribunale del Cairo, cavalcata dai nazionalisti in piazza “a difesa” dell’integrità territoriale e accuse di violazione della Costituzione.
Secondo quanto riferisce Israel Hayom, il governo israeliano avrebbe acconsentito a trasferire il possesso delle isole di Tiran e Sanafir, situate all’imbocco del golfo di Aqaba, dall’Egitto all’Arabia Saudita durante la visita nella regione del presidente Usa Joe Biden prevista a metà mese. In cambio, Riyadh dovrebbe aprire i cieli al sorvolo degli aerei israeliani segnando un ulteriore avvicinamento fra lo Stato ebraico e le nazioni del Golfo, nel solco degli “Accordi di Abramo”.
In questo modo, spiegano gli esperti, sarà possibile “accorciare i tempi nei collegamenti fra Israele e l’Estremo oriente”.
Il sito israeliano i24 aggiunge che, in cambio dell’approvazione, lo Stato ebraico avrebbe chiesto una serie di garanzie a Riyadh, tra cui la libertà di navigazione militare e civile nello Stretto di Tiran ottenendo al riguardo il via libera. Bocciato, al contrario, il tentativo di convincere il regno wahhabita a permettere ai pellegrini musulmani di viaggiare direttamente da Israele alla Mecca. “L’Arabia Saudita - avrebbero detto dietro anonimato alcuni funzionari israeliani - non è ancora pronta a questo passo, già intrapreso da Emirati Arabi Uniti (Eau) e Bahrain. Servirà ancora tempo, in una realtà più conservatrice, ed è dubbio che vi potranno essere svolte prima del passaggio di potere da re Salman al figlio Mohammed bin Salman (Mbs)”. Ciononostante questo accordo è “storico” e può essere considerato un “primo, piccolo passo di un percorso più lungo e graduale”.
Tiran e Sanafir nel 2016 erano state promesse dal presidente egiziano Abdul Fattah al-Sisi durante una visita ufficiale in Arabia Saudita, sollevando forti polemiche in patria. In cambio, Riyadh avrebbe dovuto concedere un pacchetto di aiuti al Cairo in miliardi di dollari. Le due isole in questione, non abitate e desertiche, sono prive di risorse ma ricche di valore strategico in quanto situate sulla rotta di chiunque voglia navigare il mar Rosso in ambo le direzioni.
Concesse dall’Arabia Saudita all’Egitto, queste due isole sono state utilizzate come arma nella guerra Israelo-Araba, impedendo la navigazione alle navi israeliane. Israele le ha occupate insieme al Sinai fino alla firma degli accordi di pace fra il Cairo e gli israeliani noti come gli accordi di Camp David. L’articolo 5 degli accordi stabilisce espressamente che le isole non dovranno ospitare alcuna presenza militare o tanto meno essere utilizzate per impedire la libera circolazione delle navi.