Israele colpisce obiettivi di Hamas a Gaza. Il Quartetto: rischio di “conflitto permanente”
Razzi lanciati dalla Striscia centrano un asilo nido a Sderot. In risposta l’aviazione israeliana colpisce quattro obiettivi sensibili di Hamas a Gaza e Beit Lahia. Negli attacchi non si sono registrati morti né feriti. Violenze estremiste, sviluppo degli insediamenti e divisioni fra palestinesi mettono a rischio le speranze di pace.
Gerusalemme (AsiaNews/Agenzie) - L’aviazione israeliana ha colpito nella mattinata di oggi quattro obiettivi strategici a Gaza, in risposta a un precedente lancio di razzi dalla Striscia nel proprio territorio. È quanto annunciano fonti della sicurezza, sottolineando che i missili partiti dal territorio palestinese hanno centrato - senza fare vittime, ma solo danni alla struttura - anche un asilo nido nella cittadina di confine di Sderot.
Obiettivo dei raid aerei israeliani un’area commerciale, due siti di Hamas e un campo di addestramento usato da gruppi jihadisti. Due di questi si trovano nella città di Gaza, altri due Beit Lahia, a nord della Striscia.
Anche l’attacco dell’aviazione israeliana non ha causato vittime né feriti, ma solo danni materiali agli edifici.
Al momento non vi sono state rivendicazioni ufficiali del lancio di razzi da parte di gruppi o movimenti operativi nella Striscia di Gaza. Gli scontri delle ultime 24 ore sono solo l’ultima di una serie di violenze che hanno interessato Israele e Palestina nel corso della settimana, fra cui quattro attacchi palestinesi verso obiettivi civili israeliani che hanno causato due morti.
Dall’ottobre scorso, dopo una serie di provocazioni di ebrei ultra-ortodossi che sono andati a pregare sulla Spianata delle moschee, si sono moltiplicati incidenti e scontri in Israele e nei territori palestinesi, nel contesto della cosiddetta “intifada dei coltelli”. Finora sono stati uccisi almeno 209 palestinesi, 35 israeliani, due americani, un sudanese e un eritreo.
Di fronte a questa escalation di violenze, i componenti del Quartetto - nato nel 2002 e composto da Onu, Stati Uniti, Unione europea e Russia con l’obiettivo di promuovere la pace e il dialogo in Medio oriente e i negoziati fra Israele e Palestina - temono un “conflitto permanente” nella regione. Nel rapporto diffuso ieri i leader mondiali sottolineano che il perdurare delle violenze e il terrorismo jihadista, lo sviluppo inarrestabile degli insediamenti israeliani e le divisioni fra i palestinesi mettono a rischio le speranze di pace.
Ad oggi almeno 570mila cittadini israeliani vivono in oltre 100 insediamenti costruiti da Israele a partire dal 1967, data di inizio dell’occupazione dei Territori in Cisgiordania e a Gerusalemme Est. Il diritto internazionale considera illegali questi insediamenti; una posizione contestata dal governo israeliano, che negli ultimi anni ha rafforzato la politica espansionista.