23/10/2024, 12.24
PAKISTAN
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Islamabad: il governo sceglierà il prossimo presidente della Corte suprema

Dopo mesi di scontri con la magistratura, in particolare riguardo l'incarcerazione dell'ex premier Imran Khan, l'esecutivo guidato da Shehbaz Sharif ha approvato un emendamento costituzionale in base al quale sarà una commissione parlamentare a nominare il giudice capo della Corte suprema, finora scelto con criteri di anzianità. Per gli esperti si tratta di un nuovo tentativo di limitare i poteri a cui può ricorrere l'opposizione.

Islamabad (AsiaNews/Agenzie) - Il governo pakistano ha approvato un emendamento alla Costituzione per permettere al Parlamento di nominare il presidente della Corte suprema, dopo che la magistratura è stata accusata di favorire l’ex primo ministro Imran Khan, in carcere da oltre un anno. La modifica costituzionale, approvata lunedì dopo mesi di negoziati, stabilisce che il giudice capo della magistratura verrà scelto tra i tre giudici più anziani da una speciale commissione parlamentare e resterà in carica per tre anni, invece che fino al raggiungimento dei 65 anni di età come previsto finora.

La Corte suprema del Pakistan, istituita nel 1956, è l’organo apicale della giurisdizione, arbitro finale delle controversie legali e costituzionali, ma può anche indagare su iniziativa propria le violazioni relative ai diritti fondamentali. Con il tempo, a causa dei ripetuti golpe militari e delle sospensioni democratiche, la Corte suprema ha di fatto assunto un ruolo di controllo sul potere militare. I giudici che la compongono vengono selezioni dal primo ministro e confermati dal presidente della Corte.

La modifica alla Costituzione è stata approvata prima che l'attuale presidente, il giudice Qazi Faez Isa, vada in pensione il 25 ottobre. In base alle normative precedenti avrebbe dovuto essere succeduto dal membro più anziano del collegio, il giudice Mansoor Ali Shah, che però negli ultimi due anni ha emesso una serie di verdetti considerati troppo favorevoli nei confronti di Imran Khan e del suo partito, il Pakistan Tehreek-e Insaf (PTI). Prima di essere nominato presidente della Corte suprema nel 2014, Qazi Faez Isa è stato giudice presso l’Alta Corte del Belucistan, promuovendo una serie di inchieste giudiziarie che hanno attirato elogi e critiche. 

I rapporti tra l’esecutivo e la magistratura si sono poi inaspriti dopo le elezioni legislative di febbraio, in cui di fatto avevano vinto i candidati del PTI. Imran Khan, già deposto con un voto di sfiducia ad aprile 2022 (secondo i commentatori, per aver tentato di sfidare l’esercito pakistano), è stato messo nuovamente ai margini, escluso dal governo e incarcerato con decine di accuse. 

In seguito, però, numerose sentenze hanno dato ragione all’ex premier e al suo partito. A luglio, la Corte suprema ha stabilito che la Commissione elettorale, costringendo i candidati del PTI a presentarsi come indipendenti, ha commesso un’infrazione. Successivamente il tribunale ha assegnato a membri del PTI i seggi parlamentari riservati alle donne e alle minoranze religiose.

L’emendamento approvato lunedì prevede inoltre la creazione di commissioni di giudici all’interno della Corte suprema che si occuperanno esclusivamente di controversie costituzionali, un’altra questione riguardo la quale il governo e il PTI si sono spesso scontrati dovendo appellarsi ai giudizi della Corte suprema. 

Per il primo ministro Shehbaz Sharif la modifica costituzionale, approvata dopo una seduta parlamentare durata tutta la notte tra domenica e lunedì, sancisce “la supremazia del Parlamento” in una “giornata storica”. “L’emendamento - ha commentato - non è solo un emendamento, ma un esempio di solidarietà e consenso nazionale”. Il suo partito, la Lega musulmana, ha ottenuto la maggioranza di due terzi grazie al sostegno del Partito popolare, a lungo suo rivale. Dall’estromissione di Imran Khan dal potere, tuttavia, le due formazioni politiche si sono trovate unite nell’escludere il PTI, i cui membri hanno fortemente criticato la nuova norma: “Questi emendamenti corrispondo al soffocamento di una magistratura libera. Non rappresentano il popolo del Pakistan”, ha affermato Omar Ayub Khan, leader dell'opposizione nell’Assemblea nazionale, la Camera bassa del Parlamento. “Un governo formato tramite brogli non può modificare la costituzione”, ha aggiunto.

Il presidente dell’Assemblea nazionale ha già creato un comitato di 12 membri per designare il successore del giudice Qazi Faez Isa.

Diversi giudici appartenenti ai tribunali locali del Pakistan negli ultimi mesi hanno denunciato di aver ricevuto intimidazioni da parte dei servizi di intelligence pakistani. Alcuni organi internazionali hanno espresso preoccupazione riguardo la svolta sempre più repressiva del Pakistan. A giugno un gruppo di esperti delle Nazioni unite aveva chiesto la scarcerazione di Imran Khan, affermando che la detenzione non avesse “nessuna base legale”. Nonostante sia in carcere da più di un anno, l’ex premier resta altamente popolare e continua a sfidare “l’establishment” chiedendo ai suoi sostenitori, attraverso i social, di inscenare proteste anti-governative. 

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