Islamabad innalza a 18 anni l'età minima del matrimonio a tutela dei cristiani
Un provvedimento che era richiesto da tempo dalle Chiese del Paese per combattere il fenomeno dei matrimoni precoci, spesso legati a rapimenti. La Conferenza episcopale: "Ora ulteriori provvedimenti per criminalizzare le conversioni religiose forzate".
Islamabad (AsiaNews) - Il Pakistan ha approvato in via definitiva la legga che innalza a 18 anni l’età minima per il matrimonio sia per i ragazzi sia per le ragazze della minoranza cristiana. Su proposta del deputato Naveed Amir Jeeva l'Assemblea nazionale del Pakistan ha approvato all’unanimità la proposta di legge, già presentata e approvata dal Senato, che emenda il Christian Marriage Act del 1872. Fino ad ora l’età minima era rimasta ferma a 13 anni per le ragazze e 16 per i ragazzi, un retaggio del passato che rendeva più difficile proteggere i minori, e in particolare le ragazze, dagli abusi sessuali e dai matrimoni infantili.
La Conferenza episcopale pakistana, attraverso il suo organismo per i diritti umani, la Commissione nazionale per la giustizia e la pace (NCJP), ha accolto con grande favore l'approvazione del Christian Marriage (Amendment) Bill, 2024. Mons. Samson Shukardin, presidente della Conferenza episcopale, insieme a p. Bernard Emmanuel, direttore nazionale di Giustizia Pace e a Naeem Yousaf direttore esecutivo del medesimo organismo, hanno espresso la loro gratitudine in una dichiarazione congiunta. I leader hanno sottolineato che questo emendamento soddisfa una richiesta da loro avanzata da tempo. “Questa legge avrà un ruolo cruciale nel proteggere le nostre giovani e minorenni dalle conversioni forzate e dai matrimoni infantili – scrivono -. Ci auguriamo che il governo prenda ulteriori provvedimenti per criminalizzare le conversioni religiose forzate", hanno aggiunto.
“Questa legge è stata presentata con il consenso di tutte le principali chiese del Pakistan – commenta ad AsiaNews Naeem Yousaf Gill -. Siamo fiduciosi che questa legge proteggerà le nostre ragazze e garantirà i loro diritti fondamentali, in particolare il diritto all'istruzione, alla salute e altri diritti accessori. Questa legge richiede che il matrimonio sia solennizzato e registrato solo quando l'età di entrambe le parti contraenti è di diciotto anni. La legge stabilisce inoltre che in caso di controversia sull'età delle parti contraenti, il tribunale determinerà l'età sulla base di una carta d’identità, di un certificato di nascita, di certificati scolastici o di qualsiasi altro documento pertinente. In mancanza di questi documenti, l'età potrà essere determinata sulla base di un referto medico”.
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