Investimenti, sicurezza e isole Chagos: India e Mauritius rafforzano i legami
In vista alle isole Mauritius, il primo ministro indiano Narendra Modi ha annunciato un "partenariato strategico rafforzato" tra i due Paesi, che prevede investimenti per lo sviluppo, accordi per la sicurezza marittima e il sostegno indiano alla sovranità delle Mauritius sulle isole amministrate dal Regno Unito. Un'intesa che si inserisce nel contesto della competizione con la Cina per l’influenza nell’Oceano Indiano.
Port Louis (AsiaNews) – Il primo ministro indiano ha annunciato che l’India e le Mauritius hanno rafforzato i loro legami bilaterali, elevandoli al livello di “partenariato strategico rafforzato”. Un’affermazione fatta dal premier durante la sua visita ufficiale di due giorni nel piccolo arcipelago dell’Oceano Indiano, dove ha incontrato il primo ministro Navinchandra Ramgoolam. Ma si tratta anche di una mossa che rientra negli sforzi di Delhi di consolidare la propria influenza nella regione e contenere l’espansione della Cina.
Tra Delhi e Pechino si sta da anni svolgendo una silenziosa competizione per il controllo delle rotte marittime dell’Oceano Indiano occidentale. L’India, storicamente legata alle Mauritius per ragioni culturali – il 70% della popolazione è di origine indiana, a causa del trasferimento di lavoratori-schiavi durante il colonialismo britannico – ha firmato nei giorni scorsi otto accordi bilaterali, ponendo particolare attenzione alla sicurezza marittima e alla cooperazione economica.
Modi, sottolineando la necessità di un Oceano indiano “libero, aperto, sicuro e protetto” ha inoltre affermato che 500 dipendenti pubblici mauriziani riceveranno la loro formazione in India, e i viaggiatori indù riceveranno assistenza per i pellegrinaggi religiosi.
Delhi ha annunciato che investirà 11 milioni di dollari in progetti di sviluppo, inclusa la costruzione di un nuovo parlamento, descritto da Modi come un dono “da parte della madre della democrazia”. Il premier indiano in cambio ha ricevuto la più alta onorificenza civile mauriziana, il Gran Commendatore dell'Ordine della Stella e della Chiave dell'Oceano Indiano.
Per sottolineare l’importanza delle operazioni di sicurezza marittima, un contingente della Marina indiana ha partecipato alla parata per la Giornata nazionale delle Mauritius, mentre il cacciatorpediniere stealth INS Imphal ha fatto scalo a Port Louis, la capitale.
Lo scorso anno l’India ha completato una pista di atterraggio e un molo nell’arcipelago di Agalega, due isole settentrionali dell’arcipelago. Pur avendo escluso un uso militare, le nuove infrastrutture rientrano nei tentativi di rafforzare il controllo sul traffico navale nella regione e creare, di fatto, un avamposto strategico.
L’India sta intensificando la propria presenza nell’arcipelago per contrastare la crescente influenza della Cina, che ha firmato un accordo di libero scambio con le Mauritius nel 2019 (entrato in vigore nel 2021) e ha già consolidato una forte presenza economica. Secondo il ministero degli Esteri cinese, il commercio bilaterale tra Pechino e Port Louis ha superato il miliardo di dollari, con un incremento del 10,1% nell’ultimo anno.
Per Harsh Pant, vicepresidente della Observer Research Foundation di New Delhi, “l’ascesa della Cina alle Mauritius è stata fenomenale e oggi Pechino è uno dei principali attori economici dell’isola. L’India deve rafforzare la propria presenza e offrire alternative valide in settori chiave come sanità, istruzione e sicurezza marittima”.
Un altro tema centrale della visita è stato il sostegno dell’India alla sovranità delle Mauritius sulle Isole Chagos, un arcipelago amministrato dal Regno Unito. Dal 1970, l’isola di Diego Garcia, la più grande dell’arcipelago, ospita una base militare congiunta di Stati Uniti e Regno Unito. Di recente, Londra ha accettato di restituire la sovranità delle Chagos a Port Louis, affittando però l’isola Diego Garcia per 99 anni, garantendo così la permanenza della base militare anglo-americana. Tra il 1968 e il 1973 i chagossiani furono forzatamente espulsi dall’isola e trasferiti alle Mauritius e alle Seychelles per permettere la costruzione della base statunitense.
Il sottosegretario agli Esteri indiano, Vikram Misri, ha confermato il sostegno dell’India alle Mauritius in questa disputa: “Sosteniamo la posizione delle Mauritius sulla sua sovranità sulle Chagos, in linea con la nostra politica di lunga data a favore della decolonizzazione e dell’integrità territoriale”, ha dichiarato.
Secondo gli analisti, Delhi è allo stesso tempo a favore del mantenimento della base militare a Diego Garcia, considerata un elemento di stabilità strategica nell’Oceano Indiano. Secondo Harsh Pant “una presenza americana è vantaggiosa per l’India, in quanto bilancia le realtà strategiche della regione”.
Sul piano economico, India e Mauritius hanno firmato un accordo per l’utilizzo delle valute locali negli scambi commerciali, con l’obiettivo di promuovere l’uso diretto della rupia indiana e della rupia mauriziana nelle transazioni bilaterali.
Misri ha spiegato che questa intesa “favorirà il commercio, il turismo e altre attività economiche, creando un centro di compensazione delle rupie a Mauritius e offrendo nuove opportunità ai Paesi del COMESA (Mercato comune dell'Africa orientale e meridionale)”.
Le due parti hanno inoltre siglato accordi sulla lotta ai crimini finanziari, la condivisione di informazioni sulla navigazione marittima e la creazione di un Centro nazionale di condivisione delle informazioni per migliorare la sicurezza delle rotte commerciali, un’attività che secondo Misri porterà le autorità delle Mauritius ad avere una “maggiore consapevolezza del dominio marittimo”.
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