Invasione dell’Ucraina, Pechino in aiuto di Mosca: prima mossa anti-sanzioni
I cinesi pronti ad acquistare il grano russo senza restrizioni di ordine fitosanitario. Ci vorrà ben altro per attenuare l’impatto di misure punitive finanziarie da parte dell’Occidente. La Cina continua a evitare di descrivere l’aggressione russa come una “invasione”. Per l’Australia, la posizione di Pechino è “inaccettabile”.
Pechino (AsiaNews) – La Cina accorre in aiuto di Vladimir Putin con una prima mossa per attenuare l’impatto delle sanzioni occidentali contro la Russia per la sua invasione dell’Ucraina. Con una dichiarazione arrivata ieri dopo l’inizio dell’attacco militare di Mosca, le Dogane cinesi hanno annunciato l’apertura del mercato nazionale all’acquisto senza restrizioni di grano russo. Per problemi fitosanitari, finora Pechino aveva limitato l’import di cereali russi.
La misura è parte di un pacchetto di accordi stipulati durante la recente visita di Putin a Pechino per la cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali. Riflette il rafforzamento del “partenariato strategico” siglato da cinesi e russi in risposta alle pressioni geopolitiche degli Usa e dei suoi alleati.
L’apertura integrale al grano russo va incontro alle necessità cinesi di accrescere la propria sicurezza alimentare. L’incremento nella vendita di derrate alimentari è invece uno degli obiettivi della Russia per diversificare il proprio commercio con la Cina, dominato dalle forniture di materie prime.
Secondo diversi osservatori, ci vorrà però ben altro per aiutare il Cremlino contro sanzioni finanziare come il blocco al suo accesso ai mercati di capitali europei e statunitensi, o l’impossibilità di usare il dollaro, l’euro e lo yen. Alla vigilia dell’aggressione russa all’Ucraina, l’ambasciatore cinese a Mosca Zhang Hanhui aveva auspicato un uso maggiore delle reciproche valute nelle contrattazioni commerciali, soprattutto quelle in ambito energetico, finora denominate in larga parte in dollari ed euro.
Mentre i carri armati di Mosca arrivano alla periferia di Kiev, Pechino continua a ripetere di opporsi a sanzioni “unilaterali”, invocando “dialogo” e “moderazione” per risolvere la crisi. Alla conferenza stampa di oggi, il portavoce del ministero cinese degli Esteri non ha voluto usare ancora una volta la parola “invasione” per descrivere le operazioni militari russe in Ucraina.
Il premier australiano ha condannato la decisione di Pechino di alleviare le misure punitive contro Mosca. Riguardo all’accordo sul grano russo, Scott Morrison parla di mossa “inaccettabile” da parte dei cinesi. Canberra ha annunciato nuove sanzioni alla Russia in coordinamento con gli Usa e gli europei. Lo stesso ha fatto il premier nipponico Fumio Kishida, il quale ha sottolineato che Tokyo bloccherà l’export di semiconduttori (microchip) all’aggressore russo. Anche Taiwan starebbe considerando lo stop alla vendita di chip alla Russia.
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