01/03/2022, 11.51
RUSSIA
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Invasione Ucraina, esperti russi: non sottovalutare l’ordine nucleare di Putin

di Emanuele Scimia

La mossa del presidente russo ha destato scalpore, anche in Cina. Mosca ha 5.977 testate atomiche. Savelyev: “Putin agisce contro ogni logica, è imprevedibile”. Kortunov: “Ha voluto mandare un messaggio alla Nato”. Ai vertici del Cremlino sembra che nessuno possa fermare il leader russo.

Roma (AsiaNews) – La decisione di Vladimir Putin di portare le forze di “deterrenza” della Russia, comprese quelle nucleari, a un livello “speciale” di combattimento non deve essere sottovalutato. È quanto traspare dalle parole di due esperti russi raggiunti da AsiaNews.

L’ordine di Putin è arrivato il 27 febbraio, destando un certo scalpore nella comunità internazionale. Analisti osservano che il linguaggio usato non chiarisce bene a quale livello di allerta sia stato elevato l’arsenale atomico di Mosca. Le cancellerie occidentali hanno interpretato la mossa più come un messaggio politico che la reale possibilità di usare armi atomiche nel conflitto in corso con l’Ucraina – o contro chi aiuta Kiev a sbarrare l’invasione russa.

Anche la Cina è intervenuta, mostrando una certa preoccupazione. Wang Wenbin, portavoce del ministero cinese degli Esteri, ha detto ieri che Pechino invita tutte le parti in causa a mantenere la calma e a evitare un ulteriore escalation.  

La Federation of the American Scientist calcola che la Russia possieda 5.977 testate nucleari, gli Usa 5.428, a cui vanno aggiunte le 290 della Francia e le 225 della Gran Bretagna, alleati Nato di Washington. La Cina ne ha 350, ma non sarebbero pronte all’uso, a differenza di buona parte di quelle russe e statunitensi.

In base al trattato New Start, rinnovato per cinque anni da Washington e Mosca nel febbraio 2021, Stati Uniti e Russia possono detenere 1.550 ordigni nucleari strategici a testa (un bombardiere a lungo raggio vale una testata). I numeri salgono però in modo sensibile se si conteggiano anche le armi atomiche tattiche.

Secondo Alexander Savelyev, capo ricercatore all’Istituto Primakov di economia mondiale e relazioni internazionali con sede a Mosca, bisogna prendere ogni mossa di Putin in modo serio. Un consigliere ai negoziati Start-1 tra Usa e Unione Sovietica dal 1989 al 1991, Savelyev spiega che la maggioranza degli esperti – lui incluso – non credeva che il presidente russo avrebbe mai scatenato una guerra contro l’Ucraina.

“Ma è accaduto. Ciò significa che Putin agisce contro ogni logica. È imprevedibile, se non peggio”. Savelyev vede il leader russo con le spalle al muro, mentre la sua avventura bellica contro l’Ucraina non va secondo i piani: “Putin lo ha capito e con ogni probabilità si trova in uno stato di profonda depressione”. Per l’accademico russo, prova ne è il fatto che egli abbia agitato lo spettro nucleare.

Andrey Kortunov, direttore generale del  Russian International Affairs Council, ipotizza che Putin abbia voluto inviare un segnale alla Nato: “Se interferite, noi possiamo decidere una escalation”.

Di fronte allo spauracchio atomico, molti osservatori si chiedono se qualcuno nei piani alti del potere russo sia in grado di fermare Putin. Kortunov è lapidario: “Non penso ci sia qualcuno al Cremlino che possa andare contro di lui”. Savelyev è sulla stessa lunghezza d’onda: “Temo che al vertice del governo nessuno possa impedirgli di fare ulteriori mosse. Forse può essere bloccato [da funzionari] a livello operativo, ma è solo una speranza”.

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