10/05/2005, 00.00
INDONESIA
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Indonesia, politico locale usa il Corano per propaganda elettorale

La popolazione protesta e chiede il ritiro delle copie del libro sacro contenenti la foto del reggente di Indramayu, candidato alle prossime elezioni: "Offende l'islam e i suoi fedeli".

Indramayu (AsiaNews/Agenzie) – Centinaia di persone hanno manifestato ieri davanti al Consiglio legislativo di Indramayu – città sull'isola di Java, Indonesia -  per chiedere il ritiro di migliaia di copie del Corano contenenti la foto del reggente locale, Irianto MS Syafiuddin.

I dimostranti pretendono che il reggente di Indramayu si scusi con tutti i musulmani del Paese e del mondo per aver usato il libro sacro dell'islam per fini di propaganda personale. Essi chiedono inoltre che venga aperta un'inchiesta sul caso. Ieri numerosi cartelli e striscioni per tutta la città inneggiavano anche contro altri politici sospetti di essere coinvolti nella pubblicazione.

Sono più di 4 mila le copie del Corano contestate; stampate a partire dalla fine del 2004 esse contengono nella prima pagina una foto di Syafiuddin in alta uniforme e un discorso a sua firma.

Didin Wahyudin, coordinatore della protesta, accusa il reggente di "usare mezzi che offendono l'islam per cercare di essere rieletto nelle elezioni locali", previste per l'ottobre prossimo. "Non possiamo permettere che questo accada" ha aggiunto.

Syarif Kasam, presidente della Commissione "A" del Consiglio legislativo di Indramayu ha incontrato i manifestanti e ha promesso che il Consiglio investigherà sulla pubblicazione dei Corani in questione. Egli ha spiegato infatti che i 100 milioni di rupie (10.526 dollari Usa) usati da Syafiuddin per il suo progetto fanno parte, con ogni probabilità, del budget dell'amministrazione locale. "Quei soldi sono destinati allo sviluppo dei cittadini e non ad usi personali – denuncia Kasam -  è un errore che non può essere ignorato".

Nessuna risposta alle accuse è arrivata dal reggente, il quale da ieri ha lasciato il suo ufficio dopo aver appreso delle imminenti proteste nei suoi confronti.

I dimostranti hanno richiesto con forza all'amministrazione della reggenza di ritirare entro 5 giorni i Corani incriminati. Questi hanno provocato severe accuse anche da parte di leader religiosi musulmani. Adib Rofiudin Izza, capo del corpo legislativo del Nahdlatul Ulama, la più grande organizzazione musulmana del paese, ha dichiarato che porre una foto o un ritratto all'interno del Corano è un insulto al Corano stesso e ai fedeli: "Qualunque sia il motivo un'iniziativa del genere non può essere giustificata".

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