Indonesia, allarme vulcani: le eruzioni dell’Ili Lewotolok e del Semeru fanno paura
In pochi giorni due crateri hanno diffuso polvere e ceneri fino a tre chilometri di altezza. Per gli esperti si tratta di una minaccia sempre più consistente. Dalle zone colpite arrivano richieste di mascherine e altri strumenti di emergenza. Evacuati gli abitanti di numerosi villaggi, la situazione resta precaria.
Jakarta (AsiaNews) - Negli ultimi giorni due vulcani indonesiani, attivi da qualche tempo, hanno eruttato spargendo per l’area circostante fumo, ceneri e lapilli. Il primo è stato il monte Ile Ape Lewotolok, nel distretto di Lembata, sull’isola di Flores, nella provincia di East Nusa Tenggara, il 30 novembre scorso; a seguire, nella notte del primo dicembre ha dato segni di vita anche il monte Semeru, situato lungo il confine fra i distretti di Malang e Lumajang, nella provincia di East Java.
Gli eventi degli ultimi giorni sembrano dunque confermare i campanelli di allarme lanciati di recente da esperti e ambientalisti, secondo cui si fa sempre più consistente la minaccia dei vulcani in tutto l’arcipelago indonesiano. Il Paese sorge sul cosiddetto “Ring of Fire”, l’anello di fuoco sismico del Pacifico, ed è spesso vittima di terremoti e tsunami mortali.
Il monte Ile Ape, meglio noto col soprannome di monte Ili Lewotolok, ha formato nuvole di polvere e di ceneri fino a 1500-2mila metri di altitudine. Una vista impressionante, che ha spinto moltissimi abitanti delle aree circostanti a fuggire o cercare rifugio in luoghi considerati sicuri. Le autorità locali hanno invocato la formazione di una zona cuscinetto di almeno 4 km dall’epicentro del cratere della montagna, per “ridurre al minimo” il rischio di vittime in caso di nuove e devastanti eruzioni.
Dalla zona arrivano inoltre richieste urgenti di mascherine protettive e altri strumenti di emergenza, rilanciate dai leader religiosi e dai cristiani dell’area sui social network.
Segnali preoccupanti arrivano anche dal monte Semeru, la cui eruzione nella notte fra il 30 novembre e il primo dicembre ha alimentato il panico fra la popolazione e spinto molti a fuggire, dopo aver raccolto i pochi beni e gli oggetti di prima necessità in cerca di rifugio in altre città. Famosa per essere la montagna vulcanica più alta di Java, il Semeru cattura da sempre l’attenzione dei locali e dei turisti stranieri per la savana che lo ricopre, evento insolito e che non si registra negli altri vulcani dell’isola.
Nel corso dell’eruzione notturna, con colonne di fumo alte fino a 3mila metri, le autorità hanno evacuato gli abitanti del villaggio di Oro oro Ombo, nel sotto-distretto di Pronojjwo. Scene di panico, tensioni e fughe precipitose in piena notte e al buio si sono registrate anche nel vicino villaggio di Supiturang.
Secondo quanto riferiscono le autorità di Lumajang, a distanza di diverse ore la situazione resta ancora precaria in due distretti: Pronojiwo e Candipuro, tuttora le più colpite dall’emergenza innescata dall’eruzione. Il responsabile Wawan Hadi Siswoyo riferisce che nei prossimi giorni migliaia di sfollati verranno evacuati e discolorati nel centro di accoglienza all’aperto allestito a Kamar Kajang, sebbene la situazione sembra migliorare e l’emergenza potrebbe rientrare a breve.