India: nel rinnovare la Chiesa, papa Francesco "risveglia" anche la Compagnia di Gesù
Mumbai (AsiaNews) - "Il rinnovamento che papa Francesco ha chiesto alla Chiesa universale è lo stesso che sta risvegliano la Compagnia di Gesù". A parlare è p. Errol Fernandes sj, gesuita esperto di Sacre Scritture e new media. AsiaNews lo ha intervistato in occasione del 200mo anniversario della restaurazione della Compagnia, che cade oggi. Nella comunità di fedeli della chiesa di san Pietro a Bandra (Mumbai), di cui p. Fernandes è parroco, le celebrazioni sono iniziate il 3 agosto scorso con un seminario speciale. Il 16 agosto 1773 Clemente XIV aveva soppresso l'istituto con il breve apostolico Dominus ac Redemptor. Quarantuno anni più tardi Pio VII ricostituirà la Compagnia con la bolla papale Sollicitudo Omnium Ecclesiarum. Il sacerdote riflette sui cambiamenti che papa Francesco ha portato dalla sua elezione. Come "la Chiesa non può restare chiusa in se stessa", anche la Compagnia di Gesù, "i leader della Chiesa e tutti noi dobbiamo imparare a fare lo stesso".
Padre Fernandes, lei ha definito papa Francesco "il rinnovatore della Compagnia di Gesù". Perché?
In realtà il papa sta rinnovando tutta la Chiesa, ma all'interno di questo "risveglio" anche la Compagnia di Gesù sta attraversando un rinnovamento. Il modo il cui Francesco ha rispettato le sue responsabilità di papa è davvero quello di "un servo dei servi di Dio". Facendo ciò egli ha realizzato molte cose.
Egli ci ha ricordato spesso che quella che Gesù ha fondato - non solo con le parole, ma anche con la sua vita - è soprattutto una Chiesa dei poveri. Se ai poveri non verrà data una parte delle "ricchezze" che sono sulla terra, essa rimarrà imperfetta più di quanto già non sia. Le risorse del mondo sono diritto fondamentale e proprietà di ogni essere umano e di ogni creatura, animata o inanimata, e per questo ogni disparità, sproporzione o iniquità è un'aberrazione e un'anomalia.
Il papa ci ha anche ricordato che la Chiesa non può restare chiusa in se stessa, ma deve raggiungere tutto il creato. Forse, una ragione per cui la Compagnia di Gesù venne soppressa è stata proprio perché aveva iniziato a chiudersi in se stessa. Questo è anche il motivo per cui il papa ha spesso parlato di come noi dobbiamo usare, piuttosto che abusare, quello che Dio ci ha donato in piena libertà. Sin dall'inizio della creazione la terra è stata usata per il bene di tutti. Tuttavia, per colpa della nostra insensata distruzione di queste risorse, abbiamo peccato e adesso dobbiamo pentirci.
Il papa ci chiede in modo incessante di leggere i segni dei tempi e di rispondere alle situazioni con intelligenza ed efficacia. Siamo chiamati a essere il sale della terra e la luce del mondo e questo si applica in modo particolare ai gesuiti, che Ignazio voleva che infiammassero il mondo con l'amore e la pace di Dio.
Il papa è stato in prima linea nei processi di pace in varie parti del mondo, soprattutto in questi giorni di conflitto. Egli è stato un vero messaggero di pace.
Un segno di grandezza, tra i tanti, è la disponibilità ad ammettere i propri errori e il desiderio di fare ammenda. In tal senso, il papa è senza paura. Egli ha riconosciuto che la Chiesa ha commesso degli sbagli, poiché è fatta da uomini. Egli non nasconde le cose sotto il tappeto, ma ne discute in modo aperto e chiede scusa quando necessario. Questo si applica alle transazioni finanziarie, alla pedofilia e alle accuse di abusi sessuali.
Tra pochi giorni papa Francesco si recherà in Corea del Sud e il prossimo gennaio andrà in Sri Lanka e nelle Filippine. Da una prospettiva asiatica, quale sarà l'impatto di questo papa gesuita come rinnovatore?
La visita del papa in queste tre nazioni va vista alla luce della consapevolezza del pontefice che la Chiesa del futuro sarà soprattutto asiatica e africana. C'è un rinnovamento in alcune parti dell'Europa e negli Stati Uniti, in Canada e in Australia e Nuova Zelanda. Ma l'Asia e l'Africa sembrano essere i luoghi in cui la Chiesa sta crescendo. Per questo avrà bisogno di cura e nutrimento costanti.
In ciascuno di questi luoghi, ma soprattutto in Asia, la Chiesa avrà bisogno di aprirsi alle varie religioni, culture, lingue e situazioni politiche e sociali, che sono in costante cambiamento. La visita del papa creerà entusiasmo e il suo atteggiamento aiuterà anche i vescovi e gli altri leader della Chiesa a rispondere con efficienza ed efficacia alle sfide che li attendono. Dal momento che Francesco è la quintessenza dell'apertura e della trasparenza, i leader della Chiesa e tutti noi dobbiamo fare lo stesso.