16/04/2014, 00.00
INDIA
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India, fermato il braccio destro di Narendra Modi: incita all'odio contro i musulmani

La Commissione elettorale ha bandito Amit Shah da ogni comizio o discorso elettorale nell'Uttar Pradesh. All'inizio di aprile aveva chiesto alle persone di non votare per candidati islamici perché avevano "stuprato, ucciso e umiliato gli indù". Modi, indù ultranazionalista, è considerato responsabile dei massacri interreligiosi del Gujarat nel 2002, dove morirono almeno mille musulmani.

New Delhi (AsiaNews) - Un duro colpo per Narendra Modi, leader nazionalista indù candidato premier del Bharatiya Janata Party (Bjp) e dato come superfavorito alle elezioni generali dell'India in corso: il suo braccio destro è stato bandito da futuri comizi elettorali dopo una serie di dichiarazioni contro la comunità musulmana. Si tratta di Amit Shah (v. foto), da anni al fianco di Modi e direttore della sua campagna elettorale in Uttar Pradesh, lo Stato più popoloso del Paese.

Il 13 aprile scorso la Commissione elettorale ha annunciato la sua decisione, spiegando che i commenti di Shah promuovevano "odio e cattive intenzioni" tra le religioni del Paese. Per questo, l'organismo che sovrintende il voto ha chiesto alla polizia di formalizzare le accuse contro di lui.

Il politico, tra l'altro, è in libertà su cauzione con l'accusa di essere il mandante dell'omicidio di tre persone, che stavano pianificando di uccidere Modi.

Le dichiarazioni a cui fa riferimento la commissione risalgono all'inizio di aprile, durante un comizio tenuto in una zona dell'Uttar Pradesh dove lo scorso anno ci sono state violenze tra le comunità indù e islamica. Nell'incontro Shah ha esortato i presenti a non votare per i partiti con candidati musulmani, spiegando che questi avevano "stuprato, ucciso e umiliato gli indù".

I rapporti tra indù e musulmani sono stati un tema di cui si è molto discusso nei mesi precedenti a queste elezioni. Su Modi pesano ancora i massacri avvenuti in Gujarat nel 2002 tra le due comunità, per i quali è considerato responsabile da molti, anche nella comunità cristiana. All'epoca a pagare i prezzo più alto furono i musulmani, con quasi mille morti e centinaia di feriti.

Modi - tre volte consecutive chief minister dello Stato - ha sempre negato ogni coinvolgimento e pregiudizio personale nei confronti della comunità islamica. Tuttavia non ha mai chiesto scusa per quanto accaduto; in più occasioni ha rilasciato commenti offensivi contro i musulmani; molti suoi sostenitori sono apertamente anti-islamici.

In India circa il 13% delle persone è di fede islamica. Con una popolazione di 200 milioni di persone (superiore a quella del Brasile), lo Stato settentrionale dell'Uttar Pradesh è considerato una pedina cruciale per le elezioni, senza la quale è impossibile vincere e formare il nuovo governo. 

 

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