India, dialogo all'ombra del Bodh Gaya: Cristiani e buddisti come un'unica famiglia
Mumbai (AsiaNews) - Inizia oggi al Bodh Gaya, complesso sacro del buddismo situato in Bihar (India), un incontro tra 15 delegati del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso e 15 rappresentanti delle tre denominazioni buddiste Theravada, Mayahana e Vajrayana. Il raduno si chiuderà il 13 febbraio ed è incentrato sulla famiglia, intesa sia come "cellula di base della società" che come manifestazione di "solidarietà globale" tra le diverse religioni. Al termine dell'incontro, i delegati vaticani si sposteranno a Varanasi (Uttar Pradesh), dove avverrà un analogo programma con leader spirituali indù e musulmani.
Il complesso del Bodh Gaya accoglie l'antico tempio di Mahabodhi e l'albero della Bodhi: qui, secondo la tradizione, Siddartha Gautama raggiunse l'illuminazione, diventando Buddha.
Mons. Felix Machado, presidente dell'Ufficio per gli Affari ecumenici e interreligiosi della Federazione delle Conferenze episcopali asiatiche (Fabc) e dell'Ufficio per il dialogo interreligioso per la Conferenza episcopale indiana (Cbci), è presente alla tre giorni al Bodh Gaya. Con lui, anche mons. Salvatore Pennacchio, Nunzio apostolico in India.
"Entrambe le nostre tradizioni religiose ed esperienze culturali - spiega ad AsiaNews il presule, che è vescovo di Vasai - affermano la bellezza della famiglia, ed è riflettendo su questo che i nostri leader esamineranno e proporranno vie per sostenere e rivitalizzare la vita familiare, al fine di far prosperare la società umana".
"L'intento di questo nostro dialogo bilaterale - sottolinea mons. Machado - è sostenerci gli uni con gli altri nell'opera di rafforzamento della famiglia, cellula di base della società, della nazione e della solidarietà globale".
"La famiglia e i figli - afferma - non riguardano solo i cattolici. In quasi tutte le culture del mondo, e nella maggior parte delle religioni, ci si preoccupa per gli attacchi all'istituzione della famiglia".
È proprio sui bambini che vivono in situazioni difficili che i leader spirituali si soffermeranno in modo particolare. "Penso a quanti sono nati fuori dal matrimonio - analizza il vescovo di Vasai -, che sperimentano condizioni di depressione o sviluppano disordini psicosomatici a lungo termine in seguito ai divorzi. Per non parlare dei minori vittime del traffico umano o degli abusi. È nostra intenzione cercare nuovi modi per aiutare i nostri bambini".