Il teatro dei Paesi turanici al festival di Ašgabat
Collettivi da Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Tatarstan, Turchia e Uzbekistan hanno rappresentato in Turkmenistan le tradizioni, le storie e la vita dei popoli turanici, riprendendo antichi testi e proponendo nuove elaborazioni.
Ašgabat (AsiaNews) - Ad Ašgabat, la capitale del Turkmenistan, si è tenuto dal 14 al 16 novembre il IV Festival internazionale “Arte teatrale dell’epoca della felicità”, a cui hanno preso parte collettivi teatrali da diversi Paesi turanici, Azerbaigian, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Tatarstan, Turchia e Uzbekistan. Una parte delle rappresentazioni si è svolta nella nuova città-modello di Arkadag, in costruzione sotto la supervisione e in onore dell’ex-presidente Gurbanguly Berdymukhamedov, attuale presidente del senato turkmeno.
Secondo la tradizione di questi festival, la cerimonia di apertura presieduta dal presidente-figlio Serdar si è tenuta al Teatro drammatico principale di Ašgabat, intitolato a “S. Turkmenbaši il Grande”, il titolo attribuito al primo presidente post-sovietico del Turkmenistan, Saparmurat Nijazov, chiamato appunto il Turkmenbaši, cioè il “capo di tutti i turkmeni”. I gruppi teatrali sono sfilati davanti alla facciata dell’edificio, accompagnati dalla musica e dalle danze del Teatro studentesco “Mollanepes”, dal nome di un poeta turkmeno dell’Ottocento.
Tutti gli spettacoli hanno rappresentato le tradizioni, le storie e la vita dei popoli turanici, riprendendo antichi testi e proponendo nuove elaborazioni. L’apertura è stata mostrata dalla scena del Köňüller kelamy al nuovo teatro drammatico di Arkadag, dedicato alla vita e alle opere del grande poeta e pensatore turkmeno Makhtumkuli Fragi. Al teatro nazionale di Ašgabat è poi seguita la rappresentazione del gruppo proveniente dalla città di Taldyqorğan, uno dei centri più rappresentativi della cultura turanica in Kazakistan, sul tema “Il destino degli indifesi”.
Il teatro giovanile tagico “M. Vakhidov” ha proposto lo spettacolo “Una notte lontano dalla Patria”, legato alle esperienze dei tanti migranti, lavorativi e non, di questi Paesi, mentre il teatro musicale-drammatico della Corasmia dall’Uzbekistan ha messo in scena la pièce “Šasenev e Garib”, altre figure della tradizione regionale riprese in tante versioni, dalle favole ai film, una storia d’amore e di matrimonio in cui ai soldi, alla ricchezza e alla fama si contrappone la forza dell’arte, della poesia e della musica.
Al poeta Makhtumkuli hanno dedicato anche una rappresentazione originale dal teatro drammatico della regione di Batken in Kirghizistan, mentre il teatro di arte drammatica della repubblica russa del Tatarstan ha proposto un’opera chiamata Prišlyj, “L’Estraneo”, sul tema della difficile convivenza tra le etnie, sempre più attuale per i fenomeni migratori e gli sconvolgimenti dei conflitti.
Molti altri spettacoli da tutti i Paesi hanno arricchito il festival, concluso da una tavola rotonda sulle questioni dello sviluppo della cultura teatrale e la necessità della collaborazione e del dialogo in questo settore tra tutti i popoli e le etnie interessate. Alla fine tutti i partecipanti hanno visitato i musei e i monumenti della capitale e della nuova “smart-city” di Arkadag, per prendere ancora più consapevolezza della voglia di grandezza e dell’importanza della cultura turanica nel mondo contemporaneo.
26/04/2024 08:55
22/02/2024 08:30