Il presidente turkmeno si erige una statua equestre d’oro con gli stipendi “donati” dal popolo
Ashgabat (AsiaNews) - È stata svelata ieri nella capitale la statua d’oro che rappresenta il presidente del Turkmenistan Gurbanguly Berdymukhammedov. Egli è raffigurato a cavallo e con una colomba in mano. Secondo alcuni la statua ricorda il “Cavaliere di bronzo”, monumento equestre in onore dello zar Pietro il Grande, eretto a San Pietroburgo nel 1782. L’inaugurazione del monumento è stata accompagnata dal canto “Gloria al Protettore!” - “Arkadag” in lingua locale, un titolo ufficiale conferito al presidente - e dal lancio di palloncini e colombe bianche (v. foto).
Si tratta del secondo più grande monumento costruito in onore di un presidente. Misura 21 metri di altezza ed è composto da un piedistallo in marmo su cui è poggiata dal statua di Berdymukhammedov rivestita di oro 24 carati. Il monumento sorge dove in precedenza era collocato l’“Arco della neutralità” (formato da una statua di 15 metri e una base di 75) dedicato all’ex presidente Saparmurat Niyazov scomparso nel 2006, ora ricollocato alla periferia della capitale.
La celebrazione del culto della personalità da parte della massima autorità dello Stato non è nuova in Turkmenistan. Anche Niyazov - intitolato il “Leader dei turkmeni” - aveva fatto costruire in suo onore diversi monumenti dorati, a testimonianza della sua potenza. Berdymukhammedov ne sta seguendo l’esempio e sta cercando di sostituire la glorificazione del predecessore con la propria. Non solo ha spostato l’Arco (che ruotava in contemporanea con la rotazione del sole, in modo che il viso di Niyazov fosse sempre rivolto verso la nostra stella), ma ha anche ritirato in modo graduale il testo di Niyazov Ruhnama (“Libro dell’Anima”), lettura obbligatoria nelle scuole e negli uffici pubblici.
Secondo il sito Chronicles of Turkmenistan, considerato indipendente, la costruzione della statua è stata finanziata grazie all’autotassazione dei dipendenti pubblici, che hanno deciso di donare lo stipendio del mese di maggio (circa 30 dollari ognuno). Sul sito si legge: “Noi, l’intero Paese, abbiamo deciso in maniera autonoma di donare le risorse per rendere eterna la memoria delle buone azioni e del lavoro svolto con sacrificio ogni giorno a beneficio della nazione!”. Il Turkmenistan si posiziona al terzultimo posto - su un totale di 180 Paesi esaminati - nella classifica stilata da Reporters without borders sulla libertà di stampa nel mondo. Precede solo la Corea del Nord e l’Eritrea.
Eletto nel 2006 dopo la morte di Niyazov, l’attuale presidente ha promesso di attuare riforme democratiche. In realtà pochi cambiamenti sono avvenuti e il Turkmenistan figura costantemente nella lista nera della ong Freedom House sui Paesi più restrittivi e meno rispettosi delle libertà civili al mondo.
13/02/2017 15:18
29/03/2021 08:54