05/12/2023, 08.52
GEORGIA
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Il percorso di Tbilisi verso l'Unione europea

di Vladimir Rozanskij

La decisione sulla richiesta di adesione della Georgia è attesa per la prossima settimana al Consiglio europeo. Bruxelles ha già aperto all'allargamento come un obiettivo strategico, ma chiede garanzie su libertà nell'opinione pubblica e ruolo degli oligarchi nel Paese.

Tbilisi (AsiaNews) - Il progetto di documento del Consiglio europeo riguardante la richiesta della Georgia di entrare nella Ue verrà discusso il prossimo 12 dicembre, e prevede una serie di priorità sulle quali si attendono passi concreti da parte di Tbilisi. In particolare si mettono in evidenza il primato della legge, i diritti dell’uomo, il lavoro delle istituzioni democratiche, la partecipazione attiva della società civile, la de-oligarchizzazione del Paese e la corrispondenza con le politiche dell’Unione europea.

Su questi temi faranno le loro valutazioni i ministri degli esteri degli Stati membri, e nei giorni successivi (14-15 dicembre) i loro leader si pronunceranno per una decisione definitiva. Il documento, salutato in Georgia come un grande successo politico sia dalla maggioranza sia dalle opposizioni, attribuendo ciascuna a sé stessa il merito, è stato redatto lo scorso 8 novembre, quando l’apposita commissione ha esaminato la situazione di 10 Paesi che aspirano all’integrazione europea: Georgia, Ucraina, Moldavia, Montenegro, Serbia, Macedonia del nord, Albania, Bosnia-Erzegovina, Kossovo e Turchia.

Come si afferma nel documento, “l’allargamento della Ue è un contributo geo-strategico decisivo per il raggiungimento della pace, della sicurezza, della stabilità e del progresso. È una forza trainante per il miglioramento delle condizioni economiche e sociali dei cittadini europei, e una riduzione della disparità nei livelli di vita tra i Paesi… La guerra aggressiva della Russia contro l’Ucraina mostra le ragioni di questa priorità strategica”.

Per quanto riguarda propriamente la Georgia, il Consiglio invita il Paese a dimostrare una chiara sintonia con i valori dell’Unione europea: “Proseguire sulla strada delle riforme indicate dalla Commissione, in un ordine inclusivo e approfondito… ci appelliamo a tutte le forze politiche della repubblica di Georgia, affinché sappiano dimostrare una capacità di collaborazione costruttiva e di dialogo, superando le polarizzazioni e astenendosi dalle azioni che possono acuire ulteriormente la tensione politica, disgregare le istituzioni democratiche del Paese e far fallire l’intero progetto delle riforme”.

Si indicano anche la necessità di rafforzare le istituzioni dello Stato, la difesa dei rappresentanti delle comunità Lgbt, la lotta contro la disinformazione, con una particolare attenzione alla libertà dei mezzi di comunicazione di massa, oltre a prendere le necessarie misure per liberarsi dalla dipendenza dalle oligarchie politico-economiche, garantendo per il 2024 la realizzazione di elezioni veramente libere. A queste condizioni, la commissione ha appoggiato la candidatura della Georgia a membro della Ue, che potrebbe venire accettata insieme a quelle di Ucraina e Moldavia, formando un’intera zona di integrazione europea di Paesi ex-sovietici, sottratta alle mire espansionistiche della Russia.

Come ha affermato l’ex-ministro degli esteri della Georgia Sergi Kapanadze, fondatore della Associazione per le Riforme, “le porte si sono aperte, e possiamo iniziare un nuovo percorso, ora tutto dipende da quale relazione con l’Europa e con l’identità europea in generale intende avere ora il popolo georgiano… I dirigenti delle istituzioni europee riconoscono che il nostro Paese fa parte dell’Europa, ma dobbiamo ancora fare molti passi, staccandoci da un passato che ancora pesa sulle nostre spalle, e immaginando un futuro che è ancora tutto da costruire: siamo solo all’inizio del cammino”.

Foto: Flickr / Ralph Hälbig 

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