Il card. Suharyo ai cattolici di Jakarta: ‘La compassione rende il mondo migliore’ (Foto-Video)
L’arcivescovo officia una messa per celebrare la porpora cardinalizia. Presenti alla funzione decine di personalità cattoliche e centinaia di ex seminaristi. Il cardinale richiama i fedeli alla compassione: “Dar seguito alle buone speranze per l'arrivo del Salvatore, mostrando misericordia verso il prossimo”.
Jakarta (AsiaNews) – La compassione “rende il mondo migliore”. È il messaggio lanciato dal card. Ignatius Suharyo Hardjoatmodjo, arcivescovo di Jakarta e presidente della Conferenza episcopale (Kwi), durante una messa officiata per celebrare la porpora cardinalizia. Nel periodo d’Avvento, afferma il cardinale, “siamo chiamati a prepararci per accogliere il Salvatore del mondo nella nostra vita quotidiana, come esseri umani sociali. Tuttavia, per accogliere Cristo nel nostro cuore, non vi è bisogno di aspettare fino al giorno del giudizio: siamo tenuti a ricevere l’arrivo del Regno di Dio sin da oggi, nel nostro profondo io”.
La funzione (video) ha avuto luogo lo scorso 30 novembre presso l’Indonesia Catholic University of Atma Jaya di Semanggi (South Jakarta). Erano presenti di decine di importanti personalità cattoliche – tra cui l’ex ministro Marie Pangestu – e centinaia di ex seminaristi, riuniti in quattro gruppi: Paguyuban Gembala Utama (Pgu, l’Associazione del Buon Pastore), Paguyuban Lingkar Sahabat (PaLingSah), Berkat Santo Yusup (Bksy) e CP-61 (i compagni di studi del cardinale nella classe ’61 del seminario minore di Mertoyudan).
Ai partecipanti, il card. Suharyo ha raccontato la propria sorpresa nell’apprendere che avrebbe ricevuto la berretta. La Santa Sede, ha spiegato, riconosce l’impegno della Chiesa indonesiana – ed in particolare di quella capitolina – nel proseguire lungo il cammino tracciato dal Concilio Vaticano II: “Le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini d'oggi, dei poveri soprattutto e di tutti coloro che soffrono, sono pure le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo” (Gaudium et spes).
Per rispondere nuovamente a questa chiamata della Chiesa universale, l’arcidiocesi di Jakarta ha lanciato una raccolta fondi in favore della diocesi di Agats, uno tra i territori più poveri e remoti della provincia di Papua. Il card, Suharyo l’aveva visitato alcuni giorni in occasione delle celebrazioni per il 50mo anniversario della diocesi locale. Durante la messa, l’arcivescovo ha raccontato il suo viaggio al fine di promuovere lo spirito di compassione delle sua comunità verso i cattolici meno fortunati. “Dopo un lungo volo – ha riferito – sono arrivato ad Ewer, dove si trova un tradizionale ‘aeroporto’ nella foresta; da lì ho preso una barca veloce fino al centro di Asmat, distretto nel cuore della diocesi. Alcuni anni fa, nel 2011, ho navigato quasi otto ore a bordo di un piccolo motoscafo per raggiungere il villaggio di Momogu, dove tutta la popolazione locale soffriva di lebbra. Questa situazione mi ha commosso e motivato a raccogliere denaro tra i cattolici di Jakarta, affinché queste persone disagiate fossero curate. La scorsa settimana, durante i festeggiamenti dell’anniversario, mi hanno riferito che a Momogu non vi è più la lebbra”.
“Siamo chiamati alla compassione verso il prossimo oggi, in questo stesso momento. Dobbiamo dar seguito alle nostre buone speranze per l'arrivo del Salvatore mostrando grande misericordia verso gli altri”, ha dichiarato il card. Suharyo nella sua omelia. La messa è stata infine occasione per raccogliere fondi speciali da destinare a due progetti: uno della Pgu, finalizzato a sostenere la formazione degli studenti in 14 seminari maggiori d’Indonesia e 40 minori; l’altro, promosso dalla Bksy con il patrocinio dell’arcidiocesi, fornisce assistenza economica alle famiglie più povere per le cerimonie funebri dei propri cari.
20/06/2018 11:43
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