Il Parlamento Ue condanna la repressione dell’opposizione turca
Gli europarlamentari hanno adottato con 603 voti a favore e due contrari una risoluzione di condanna delle violenze in atto. Nel Paese vi è una situazione “terribile” a livello di diritti umani e una “continua erosione della democrazia e dello stato di diritto”. Giornalista condannato a 11 mesi di prigione per “insulto al presidente”.
Bruxelles (AsiaNews/Agenzie) - Il Parlamento europeo ha adottato una risoluzione di condanna della repressione in atto da parte del governo turco nei confronti del Partito democratico dei popoli (Hdp), formazione che unisce le forze curde e la sinistra. I firmatari del documento sottolineano che questo arretramento “rivela la terribile situazione dei diritti umani” in Turchia e la “continua erosione della democrazia e dello stato di diritto”.
Il testo è stato approvato con 603 voti a favore e due soli contrari. Promosso da cristiano-democratici, social-democratici, verdi e sinistra, esso condanna “la repressione dei partiti politici di opposizione” ed esorta Ankara “a garantire che tutti i partiti possano esercitare liberamente e pienamente le loro legittime attività in conformità con i principi fondamentali di un sistema pluralista e democratico”.
I politici europei non nascondono la “profonda preoccupazione” per questo “grave arretramento” della “libertà di funzionamento dei partiti di opposizione” in Turchia. Nel documento si ricordano i “circa 4mila membri Hdp e funzionari che restano un prigione, inclusi alcuni parlamentari” cui hanno revocato “la funzione e l’immunità diplomatica” per poi essere arrestati.
Riferendosi al micidiale attacco armato all’ufficio dell’Hdp di İzmir, la risoluzione ha anche “condannato in modo fermo” l’incidente e ha espresso le condoglianze ai parenti e agli amici di Deniz Poyraz, esortando le autorità a indagare a fondo sul caso e ad assicurare i responsabili alla giustizia. Il parlamento europeo ha infine invitato “ad astenersi dal fomentare” l’incitamento alla violenza e “adottare “le misure necessarie per proteggere gli uffici e i funzionari del partito, inclusi parlamentari e consiglieri locali eletti e sindaci”.
Concludendo la risoluzione, il Parlamento europeo ha affermato che le relazioni con la Turchia devono essere legate “al miglioramento dei diritti civili e umani”, compresi “i diritti delle donne” garantiti dalla Convenzione di Istanbul appena sconfessata da Ankara. A questo si aggiunge “la libertà religiosa, i diritti delle minoranze e delle comunità LGBTI”. A dispetto degli appelli, la situazione nel Paese resta critica: è di questi giorni la notizia della condanna a 11 mesi di prigione per il giornalista Cem Şimşek, finito a processo con l’accusa di “insulto al presidente” Recep Tayyip Erdogan.