02/09/2024, 17.46
INDONESIA-VATICANO
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Il Papa in volo per l'Indonesia. Il Jakarta Post: 'Monito anche su democrazia e diritti umani'

Il pontefice è partito da Roma per il lungo viaggio verso Giacarta. Domani l'arrivo in nunziatura, la mattina del 4 settembre il primo appuntamento ufficiale al palazzo presidenziale. Joko Widodo: "Francesco è un grande leader globale, parleremo anche di Ucraina e Gaza". L'attesa per l'incontro con il Grand imam Nazaruddin Umar con cui il pontefice firmerà una dichiarazione comune dopo aver percorso il tunnel che collega la moschea alla cattedrale. 

Giacarta (AsiaNews) - Papa Francesco è partito questo pomeriggio da Roma per il suo viaggio apostolico che fino al 13 settembre lo porterà in Asia e Oceania, facendo tappa in Indonesia, Papua Nuova Guinea, Timor Est e a Singapore. Dopo un volo di oltre 13 ore è atteso per domani intorno alle 11,30 ora locale all’aeroporto internazionale Sukarno-Hatta di Giacarta da dove - dopo l'accoglienza a nome del governo del ministro per gli Affari religiosi - si recherà direttamente alla nunziatura apostolica per riposare durante il resto della giornata. Il primo appuntamento ufficiale in Indonesia sarà l'incontro con il presidente Joko Widodo, previsto per la mattina del 4 settembre al palazzo presidenziale nella centrale piazza Merdeka, la stessa su cui si affacciano la cattedrale di Nostra Signora dell’Assunzione e la moschea Istiqlal, la più grande del Sud-est asiatico.

L’Indonesia attende con trepidazione l’arrivo di Francesco. Parlando con i media locali mentre visitava un progetto a Tasikmalaya, nella provincia di Giava Occidentale, nei giorni scorsi lo stesso presidente Jokowi ha confermato la rilevanza dell’evento per tutto il Paese. “È la visita non solo del massimo leader della Chiesa cattolica, ma anche di una figura di spicco riconosciuta a livello internazionale. Nell’incontro di un’ora del 4 settembre discuteremo di questioni globali”, ha dichiarato facendo espressamente riferimento anche alle guerre in Ucraina e della Striscia di Gaza. “A mio parere, questi temi caldi sono i più rilevanti e urgenti - ha aggiunto -. Tuttavia, anche alcune questioni politiche violente e meno gravi in altri Paesi sono diventate nostre preoccupazioni comuni e necessitano della nostra attenzione”. Non è ancora chiaro se e quale ruolo avrà in questi colloqui il presidente eletto Prabowo Subianto, che entrerà in carica tra qualche settimana.

Joko Widodo ha anche espresso personalmente il desiderio di accompagnare papa Francesco il 5 settembre durante l’attesa visita alla moschea Istiqlal, dove il pontefice - dopo aver percorso il tunnel dell’amicizia che la congiunge alla cattedrale di Nostra Signore dell’Assunzione - firmerà con il Grande imam Nazaruddin Umar una dichiarazione congiunta che si ispira al documento sulla Fratellanza umana di Abu Dhabi. “Il tunnel che collega la Cattedrale di Jakarta e la moschea Istiqlal - spiega ad AsiaNews il presidente della Conferenza episcopale, mons. Antonius Subianto Bunjamin - è significativo per l'Indonesia in quanto simbolo di una vita in armonia e di tolleranza nell’accettazione delle differenze”.

Questo spirito di grande accoglienza viene confermato anche da sr. Wilma, missionaria carmelitana del Kerala, che dal 2016 vive il suo ministero di formatrice tra le consorelle a Kupang, sull’isola di Flores, l’area dove è più forte la presenza cattolica. “Qui la gente vuole tanto bene ai religiosi e mostra una particolare ospitalità verso gli stranieri. Ho imparato tante cose belle da questo popolo che vive la fede, gente semplice, molto rispettosa, che vive armoniosamente con i fratelli di altre religioni”.

Lo stesso presidente Joko Widodo ha raccontato di voler partecipare anche alla Messa che papa Francesco presiederà nello stadio “Bung Karno” con 60 vescovi e decine di cardinali indonesiani e stranieri e 800 sacerdoti. Al rito sono attesi circa 88mila cattolici provenienti da tutta la nazione, mentre molte più migliaia di persone si uniranno virtualmente attraverso le piattaforme dei media online e nelle celebrazioni eucaristiche che si terranno nelle parrocchie. Facendo papa Francesco tappa solo a Giacarta altri cattolici indonesiani si recheranno anche a Dili, a Timor Est, dove il papa presiederà l’Eucaristia martedì 10 settembre.

Alla visita del pontefice guardano con grande attenzione anche i media del Paese e non solo rispetto al tema dei buoni rapporti tra cristiani e musulmani. In un commento pubblicato oggi il Jakarta Post invita a guardare alla visita del Papa anche come a un’occasione di riflessione sulle fibrillazioni politiche che hanno scosso il Paese nelle ultime settimane. “La visita di papa Francesco in Indonesia - scrive il quotidiano in lingua inglese di Jakarta - non potrebbe giungere in un momento migliore, arrivando dopo un periodo tumultuoso durante il quale il Paese si è nuovamente sollevato contro il tentativo di chi ha il potere di seppellire la democrazia. Naturalmente, il Papa non affronterà il tema della regressione democratica che l'Indonesia e il suo popolo stanno subendo; né intende affrontare i disastri ambientali e umanitari che affliggono il Paese a causa dell'eccessivo sfruttamento delle risorse naturali e della corruzione dilagante. Ma la sua visita la dice lunga sulla sua posizione a sostegno dei valori della democrazia e dei diritti umani, che non conoscono confini nazionali né di religione”.

L’editoriale cita espressamente le parole pronunciate dure pronunciate da Francesco in occasione delle recenti elezioni del Parlamento europeo sul populismo e sul fatto che la democrazia non goda di buona salute nel mondo di oggi. “Sebbene non si riferisse a nessuna regione del mondo in particolare - commenta il Jakarta Post - negli ultimi anni la democrazia indonesiana è stata certamente malata, con l'establishment politico che ha schiacciato l'opposizione popolare a progetti di legge controversi, ritenuti in grado di rafforzare il potere delle oligarchie”.

(hanno collaborato Mathias Hariyadi e Nirmala Carvalho)

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