Il Giubileo: vivere la misericordia sull’esempio del Padre
Città del Vaticano (AsiaNews) – Sarà un giubileo che potrà essere vissuto in tutte le diocesi del mondo, un giubileo “tematico” – la Misericordia – che non può essere paragonato al Grande giubileo del 2000, anche se non mancheranno appuntamenti che prevedono grande affluenza di fedeli, come il 3 aprile 2016 quando ci sarà il Giubileo di movimenti, associazioni, istituti religiosi, il 4 settembre per il volontariato caritativo, il 9 ottobre per il mondo della spiritualità mariana e il 24 aprile per i ragazzi. E ci sarà anche il Giubileo dei carcerati, per il quale si sta studiando la possibilità perché alcuni possano essere a san Pietro. Non ci sarà quello dei giovani, per i quali è già fissato l’appuntamento della GMG di Cracovia, nei giorni 26-31 luglio.
Nei giorni dell’Anno Santo – cioè tra l’8 dicembre 2015 e il 30 novembre 2016 - papa Francesco compirà alcuni gesti “simbolici” verso alcune “periferie” esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, agli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza. E si chiederà ai vescovi e ai sacerdoti di compiere nelle loro diocesi lo stesso gesto perché a tutti possa giungere un segno concreto della misericordia e della vicinanza della Chiesa. Come segno concreto della carità del Papa, che rimanga come memoria di questo Giubileo, infine, verrà effettuato un gesto significativo venendo incontro ad una realtà bisognosa nel mondo, per esprimere la Misericordia in un aiuto concreto e fattivo.
Queste le prospettive e alcuni degli appuntamenti del Giubileo della Misericordia, illustrate stamattina in Vaticano da mons. Salvatore Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della Nuova Evangelizzazione e da mons. Graham Bell, sottosegretario del medesimo Pontificio consiglio.
Questo l’intervento di mons. Fisichella:
Nell’Esortazione apostolica Evangelii gaudium, che permane come la carta programmatica del pontificato di Papa Francesco, un’espressione è sintomatica per cogliere il senso del Giubileo straordinario che è stato indetto lo scorso 11 aprile: “La Chiesa vive un desiderio inesauribile di offrire misericordia, frutto dell’aver sperimentato l’infinita misericordia del Padre e la sua forza diffusiva” (Eg 24). È a partire da questo desiderio che bisogna rileggere la Bolla di Indizione del Giubileo Misericordiae vultus dove Papa Francesco delinea le finalità dell’Anno Santo. Come si sa, le due date indicative saranno l’8 dicembre solennità dell’Immacolata Concezione che segna l’apertura della Porta Santa nella Basilica di San Pietro e il 20 novembre 2016, Solennità di Gesù Cristo Signore dell’Universo, che costituisce la conclusione dell’Anno Santo. All’interno di queste due date si sviluppa un calendario di celebrazioni con differenti eventi.
E’ bene ribadire da subito, a scanso di equivoci, che il Giubileo della Misericordia non è e non vuole essere il Grande Giubileo dell’Anno 2000. Ogni confronto, quindi, è privo di significato perché ogni Anno santo porta con sé la sua peculiarità e le finalità proprie. Il Papa desidera che questo Giubileo sia vissuto a Roma così come nelle Chiese locali; questo fatto comporta un’attenzione particolare alla vita delle singole Chiese e alle loro esigenze, in modo che le iniziative non siano un sovrapporsi al calendario, ma tali da essere piuttosto complementari. Per la prima volta nella storia dei Giubilei, inoltre, viene offerta la possibilità di aprire la Porta Santa –Porta della Misericordia- anche nelle singole diocesi, in particolare nella Cattedrale o in una chiesa particolarmente significativa o in un Santuario di particolare importanza per i pellegrini. Alla stessa stregua, è facile cogliere dalla Bolla di indizione altre caratteristiche che ne fanno un unico. Già il richiamo alla misericordia, comunque, rompe gli schemi tradizionali. La storia dei Giubilei si caratterizza per la scadenza dei 50 e dei 25 anni. I due Giubilei straordinari hanno rispettato la scadenza dell’anniversario della redenzione compiuta da Cristo (1933.1983). Questo è invece un Giubileo tematico. Si fa forte del contenuto centrale della fede e intende richiamare la Chiesa alla sua missione prioritaria di essere segno e testimonianza della misericordia in tutti gli aspetti della sua vita pastorale. Penso, da ultimo, al richiamo fatto da Papa Francesco all’Ebraismo e all’Islam per ritrovare proprio sul tema della misericordia la via del dialogo e del superamento delle difficoltà che sono di dominio pubblico. Per non dimenticare, da ultimo, un ulteriore tratto di originalità è offerto dai Missionari della Misericordia. Papa Francesco darà loro il mandato il Mercoledì delle Ceneri con la celebrazione in san Pietro. I missionari dovranno essere sacerdoti pazienti, capaci di comprendere i limiti degli uomini, ma pronti ad esprimere l’afflato del buon Pastore, nella loro predicazione e nella confessione. Non vorrei, comunque, soffermarmi a lungo su questioni di carattere generale per entrare maggiormente nel merito dell’organizzazione dell’Anno Santo.
Partiamo dal logo (nella foto) che rappresenta una summa teologica della misericordia e dal motto che lo accompagna. Nel motto, tratto da Lc 6,36, Misericordiosi come il Padre, si propone di vivere la misericordia sull’esempio del Padre che chiede di non giudicare e di non condannare, ma di perdonare e di donare amore e perdono senza misura (cfr Lc 6,37-38). Il logo è opera di p. M. I. Rupnik. L’immagine, molto cara alla Chiesa antica, perché indica l’amore di Cristo che porta a compimento il mistero della sua incarnazione con la redenzione, propone il Figlio che si carica sulle spalle l’uomo smarrito. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere che il Buon Pastore tocca in profondità la carne dell’uomo e lo fa con amore tale da cambiargli la vita. Un particolare, inoltre, non può sfuggire. Il Buon Pastore con estrema misericordia si carica l’umanità, ma i suoi occhi si confondono con quelli dell’uomo. Cristo vede con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Cristo. Ogni uomo quindi scopre in Cristo la propria umanità e il futuro che lo attende. La scena si colloca all’interno della mandorla, anch’essa figura cara all’iconografia antica e medioevale che richiama la compresenza delle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre ovali concentrici, di colore progressivamente più chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimento di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del peccato e della morte. D’altra parte, la profondità del colore più scuro suggerisce anche l’imperscrutabilità dell’amore del Padre che tutto perdona.
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Il calendario delle celebrazioni
Il Calendario delle celebrazioni è da leggere in una triplice prospettiva. Da una parte, vi sono eventi organizzati che prevedono una grande affluenza di popolo. Abbiamo voluto che il primo avvenimento fosse dedicato a tutti coloro che operano nel pellegrinaggio, dal 19 al 21 gennaio. È un segno che intendiamo offrire per far comprendere che l’Anno Santo è un vero pellegrinaggio e come tale va vissuto. Chiederemo ai pellegrini di compiere un tratto a piedi, per prepararsi a oltrepassare la Porta Santa con spirito di fede e di devozione. Preparare quanti operano in questo settore per andare oltre la sfera del turismo è decisivo e il fatto che loro per primi si facciano pellegrini potrà essere di grande aiuto.
Abbiamo pensato che era importante raccogliere i credenti che in modo particolare vivono l’esperienza della misericordia. E’ per questo che vi sarà il 3 aprile una celebrazione per tutto il variegato mondo che si ritrova nella spiritualità della misericordia (movimenti, associazioni, istituti religiosi). Tutto il mondo del volontariato caritativo, a sua volta, sarà chiamato a raccolta il 4 settembre. Il volontariato è il segno concreto di chi vive le opere di misericordia nelle sue diverse espressioni e merita una celebrazione riservata. Alla stessa stregua, si è pensato al mondo della spiritualità mariana che avrà la sua giornata il 9 ottobre per celebrare la Madre della Misericordia. Non mancano eventi dedicati in particolare ai ragazzi che dopo la Cresima sono chiamati a professare la fede. Abbiamo pensato a loro il 24 aprile, perché la GMG di Cracovia, nei giorni 26-31 luglio, è destinata ai giovani e per la fascia di età dei ragazzi è difficile trovare uno spazio significativo nella pastorale.
Un altro evento sarà per i diaconi che per vocazione e ministero sono chiamati a presiedere la carità nella vita della comunità cristiana. Per loro vi sarà il Giubileo il 29 maggio. Nel 160mo anniversario della Festa del Sacro Cuore di Gesù il 3 giugno, invece, si celebrerà il Giubileo dei sacerdoti. Il 25 settembre sarà il Giubileo dei catechisti e delle catechiste che con il loro impegno di trasmettere la fede sostengono la vita delle comunità cristiane in particolare nelle nostre parrocchie. Il 12 giugno avremo il grande richiamo per tutti gli ammalati e le persone disabili e quanti si prendono cura di loro con amore e dedizione. Il 6 novembre celebreremo il Giubileo dei carcerati. Questo non avverrà solo nelle carceri, ma stiamo studiando la possibilità perché alcuni carcerati possano avere l’opportunità di celebrare con Papa Francesco in san Pietro il loro proprio Anno Santo.
Una seconda prospettiva sarà realizzata con alcuni segni che Papa Francesco compirà in modo simbolico raggiungendo alcune “periferie” esistenziali per dare di persona testimonianza della vicinanza e dell’attenzione ai poveri, ai sofferenti, gli emarginati e a quanti hanno bisogno di un segno di tenerezza. Questi momenti avranno un valore simbolico, ma chiederemo ai vescovi e ai sacerdoti di compiere nelle loro diocesi lo stesso segno in comunione con il Papa perché a tutti possa giungere un segno concreto della misericordia e della vicinanza della Chiesa. Come segno concreto della carità del Papa, che rimanga come memoria di questo Giubileo, verrà effettuato un gesto significativo venendo incontro ad una realtà bisognosa nel mondo, per esprimere la Misericordia in un aiuto concreto e fattivo.
Una terza prospettiva è dedicata ai tanti pellegrini che giungeranno a Roma singolarmente e senza un’organizzazione alle spalle. Per loro saranno individuate alcune chiese del centro storico dove potranno trovare accoglienza, vivere momenti di preghiera e di preparazione per attraversare la Porta Santa con la preparazione più coerente con l’evento spirituale che si celebra. Tutti i pellegrini che giungeranno a Roma, comunque, avranno un percorso privilegiato per attraversare la Porta Santa. Questo si rende necessario per consentire che l’evento sia vissuto in modo religioso, con sicurezza e al riparo dalle intemperie dell’abusivismo che ogni giorno sembra investire i milioni di persone che giungono nei luoghi sacri della cristianità.
Il sito internet ufficiale del Giubileo è già stato pubblicato: www.iubilaeummisericordiae.va, accessibile anche all’indirizzo www.im.va. Il sito è disponibile in sette lingue: Italiano, Inglese, Spagnolo, Portoghese, Francese, Tedesco e Polacco. Nel sito si potranno trovare le informazioni ufficiali sul calendario dei principali eventi pubblici, le indicazioni per la partecipazione agli eventi con il Santo Padre e ogni altra comunicazione ufficiale relativa al Giubileo. Le diocesi, attraverso questo strumento, potranno ricevere informazioni e suggerimenti pastorali, iscriversi per far conoscere il loro pellegrinaggio e comunicare le iniziative diocesane. Al sito web sono collegati diversi social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google Plus e Flickr) con i quali si potrà essere aggiornati sulle iniziative del Santo Padre e seguire in tempo reale tutti gli eventi più importanti. Stiamo studiando anche l’opportunità di una app per integrare al meglio l’informazione.
Siamo convinti che il tema della Misericordia con la quale Papa Francesco ha immesso la Chiesa nel cammino giubilare potrà essere un momento di vera grazia per tutti i cristiani e un risveglio per continuare nel percorso di nuova evangelizzazione e conversione pastorale che il Papa ci ha indicato. Come Papa Francesco ha scritto: “In questo Anno Giubilare la Chiesa si faccia eco della Parola di Dio che risuona forte e convincente come una parola e un gesto di perdono, di sostegno, di aiuto, di amore. Non si stanchi mai di offrire misericordia e sia sempre paziente nel confortare e perdonare. La Chiesa si faccia voce di ogni uomo e ogni donna e ripeta con fiducia e senza sosta: « Ricordati, Signore, della tua misericordia e del tuo amore, che è da sempre»” (MV 25).
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