29/01/2020, 08.52
SIRIA
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Idlib: l’esercito siriano strappa ai ribelli il controllo di Maaret al-Numan

La cittadina si trova sull’autostrada M5, che collega Damasco ad Aleppo. Oggi è semi-deserta, ma riveste un alto valore simbolico e strategico. Fuggiti i miliziani che la controllavano. Stime Onu parlano di almeno 358mila persone fuggite da dicembre per evitare gli scontri armati. Timori per una escalation della “catastrofe umanitaria”. 

Damasco (AsiaNews/Agenzie) - Le forze di sicurezza siriane hanno riconquistato una cittadina semi-deserta, ma dall’alto valore simbolico e dalla grande importanza strategica, nel settore occidentale del Paese, lungo l’autostrada che unisce Aleppo ad Hama. L’annuncio è arrivato ieri da parte dei media ufficiali si Stato, secondo cui “l’esercito ha ripreso gran parte dei quartieri di Maaret al-Numan” e ora i militari stanno ripulendo la zona da mine anti-uomo e altre minacce lasciate dai miliziani in fuga. 

I militari fedeli al governo di Damasco sono “per la prima volta in otto anni” all’interno della cittadina della provincia nord-occidentale di Idlib, ultima roccaforte dei ribelli anti-Assad sostenuti dalla Turchia. Secondo quanto riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani, ong con base a Londra, la maggior parte delle miliziani e jihadisti era già fuggita in precedenza con i primi attacchi sferrati dall’esercito lealista.

Maaret al-Numan si trova sull’autostrada M5 che collega Damasco ad Aleppo, un tempo capitale economica e commerciale della Siria. La strada è considerata fondamentale dal governo per poter riallacciare i legami con Aleppo e rilanciare l’economia del Paese. Si tratta del secondo più importante centro urbano della provincia di Idlib ed è sotto controllo dei ribelli del 2012; l’esercito siriano controlla già 25 fra paesi e villaggi nella zona.

L’attacco di questi giorni rientra nella più ampia offensiva avviata dall’esercito siriano, con il sostegno dell’alleato russo, nel nord-ovest del Paese in un settore dominato dal gruppo estremista islamico Hayat Tahrir al Sham. Secondo le Nazioni Unite, dal dicembre scorso almeno 358mila persone hanno abbandonato le loro case per sfuggire agli scontri armati. 

Nella regione di Idlib si contavano (prima della guerra) almeno tre milioni di persone; di queste, la metà vive oggi in condizione di sfollati interni in altre zone del Paese. Maaret al-Numan è stata una delle prime cittadine della regione ad abbracciare la rivolta contro il presidente Bashar al-Assad nella primavera del 2011. Secondo Misty Buswell, del Comitato internazionale di soccorso, avverte che una ulteriore escalation contribuirà ad aggravare una “catastrofe umanitaria già in atto”, mentre la Turchia è pronta a rispondere se verranno colpite le sue postazioni nell’area. 

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