I vescovi: 'La peggiore tragedia della storia dello Sri Lanka'
In una dichiarazione diffusa al termine della sua Assemblea plenaria la Conferenza episcopale chiede risposte urgenti del governo per la gente abbandonata a se stessa, ma anche la cancellazione dell'emendamento della Costituzione che ha concentrato troppi poteri nelle mani del presidente. No al ricorso alla violenza in qualsiasi forma.
Colombo (Asia News) - La Conferenza episcopale cattolica dello Sri Lanka (CBCSL) mette in guardia il Paese dal pericolo della violenza nella crisi economica sempre più grave che le famiglie stanno vivendo, invitando le autorità di Colombo a modificare immediatamente le proprie politiche e a emendare la stessa Costituzione, limitando i poteri del presidente.
"Esortiamo vivamente il governo a prendere misure drastiche per affrontare questi problemi e portare giustizia, equità e aprire la strada perché i nostri bambini e i giovani possano avere un Paese in cui vivere con dignità", si legge in una dichiarazione diffusa al termine dell’Assemblea plenaria dei vescovi dello Sri Lanka, tenuta nei giorni scorsi.
"La gente - scrivono i vescovi - è abbandonata per strada senza la possibilità di soddisfare bisogni primari come cibo, carburante e gas domestico e industriale. I pazienti sono privi delle medicine necessarie a sostenere la loro vita. I genitori desiderano trovare il latte per i neonati e i bambini. La tragedia che ha colpito la nostra nazione è senza mezzi termini la peggiore dei nostri tempi".
In questo contesto, la CBCSL esorta il governo provvisorio ad affrontare questi problemi e a liberare la popolazione dalle sofferenze quotidiane. "Dovrebbe esserci un pacchetto di aiuti – scrivono i vescovi - per fornire i generi alimentari di base ai più poveri tra i poveri. L'aumento sfrenato dei prezzi dei beni di prima necessità, la scarsità e l'accaparramento hanno gravi ripercussioni sulla vita quotidiana delle persone che sono costrette a lunghe code per le strade".
Ma la CBCSL esprime preoccupazione anche per le forzature introdotte con il 20° emendamento alla Costituzione, che ha concentrato troppi poteri nelle mani del presidente. "È davvero deplorevole - si legge nel testo - che i nostri leader abbiano permesso la sua approvazione". I vescovi cattolici ribadiscono la necessità dell’"assoluta indipendenza della magistratura" e di tutte le altre commissioni, "soggette solo alla guida del Parlamento". Solo in questo modo, infatti, "la vera democrazia può essere ripristinata nel Paese". Per conseguire questo obiettivo invitano tutti a desistere dalla violenza, ma a insistere affinché il governo rispetti il legittimo diritto alla libertà di espressione e di movimento garantito dalla Costituzione.
20/06/2022 11:23