03/03/2023, 08.59
RUSSIA
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I giovani ‘ragni’ all’assalto della Russia

di Vladimir Rozanskij

Bande di giovani ispirate da un manga nipponico si danno la caccia nelle città russe. Fenomeno interessa anche l’Ucraina. La propaganda bellica crea una psicologia deviata nelle masse giovanili. Il timore è che possano nascere altri gruppi di “estremismo giovanile”. Patriarca Kirill suggerisce di “controllare e limitare la rete internet”.

Mosca (AsiaNews) – Suscita notevoli preoccupazioni in Russia l’assalto di turbe di adolescenti ai centri commerciali di quasi tutte le città del Paese, dove vengono organizzate competizioni molto accanite e spesso violente. Sui canali Telegram questo fenomeno è stato definito la “subcultura giovanile” dei fanatici del manga “Hunter x Hunter” del pluripremiato fumettista giapponese Yoshihiro Togashi, ribattezzato in Russia “Čvk Rëdan”. Čvk viene dal gergo militare (“Častnaja voennaja kompanija”, compagnia militare privata), che ammicca alla sempre più attiva e popolare compagnia Wagner di mercenari; Rëdan significa invece “fortificazione a cuneo”, la disposizione per la resistenza agli assalti di massa.

Perfino il Cremlino è stato costretto a prendere posizione, e il portavoce Peskov ha invitato tutti, genitori e Forze dell’ordine, a “interrompere quanto prima le azioni dei ragazzi che si lasciano sedurre dalla pseudo-cultura bellica, che non ha niente di valoroso o dignitoso”. Il ministero degli Interni ha suggerito che “tutto questo viene dall’Ucraina”, e in effetti anche la stampa ucraina parla di scontri tra giovanissimi vestiti coi simboli dei ragni.

Il primo scontro di massa del “nuovo movimento giovanile” è stato segnalato il 19 febbraio nel grande centro Aviapark di Mosca, con video degli scontri diventati virali su internet, definiti per la prima volta come azioni del Čvk Rëdan. Nei giorni successivi si sono moltiplicati simili eventi a San Pietroburgo, Kazan, Novosibirsk, Nižnij Novgorod e in molte altre città. I ragazzi formano le bande definite nel manga “Genei Rëdan”, i cui membri vengono chiamati appunto “i ragni”. I gruppi si scagliano contro gli avversari che di solito controllano i grandi spazi comuni, come i tifosi delle squadre di calcio, i “gopniki” o teppisti di strada e le varie formazioni di giovani caucasici, sempre pronti alla rissa.

I ragazzi si aggregano tramite la rete, soprattutto sui canali Telegram, dove ad esempio la sezione “Rëdan-Stavropol” ha ottenuto oltre 600 sottoscrizioni in due giorni. I messaggi avvisano che “abbiamo lanciato la freccia”, cioè fissato luogo e data per “chiarire la situazione” con un gruppo concorrente. In alcuni casi si corregge la comunicazione per la presenza dei poliziotti Omon (anti-guerriglia) nel luogo fissato. Solo questa settimana la polizia ha arrestato centinaia di ragazzi a Tula, Kursk, Novosibirsk, Rostov, Jaroslavl, Kazan e in diversi altri centri.

Le bande nemici dei “ragni”, del resto, si stanno già organizzando, soprattutto i caucasici, che vanno a caccia dei Rëdan; a San Pietroburgo è già stato arrestato un 17enne, Islam Abdulaev, che aveva massacrato di botte un 15enne vestito da ragno davanti alla scuola. A Čeljabinsk sugli Urali la polizia ha arrestato come “misura di prevenzione” 15 adolescenti a caccia di ragni, e simili azioni si sono ripetute a Taganrog, dove si è formato il gruppo “Anti ČvkRëdan”, e perfino a Ulan-Ude in Buriazia.

In Ucraina si sono verificati casi analoghi a Kiev, Žitomir, Ivano-Frankivsk, L’vov, Khar’kov, Vinnitsa, Dnepropetrovsk e Odessa, le città principali, a dimostrazione che si tratta per lo più di un fenomeno metropolitano. In parte si tratta di uno dei tanti modi di attirare i più giovani nella criminalità organizzata delle bande di strada, diffuso in vari Paesi del mondo, ma molti osservatori sottolineano che la propaganda bellica, che in Russia è ormai sistematica anche nelle scuole, sta creando una psicologia deviata e violenta nelle masse giovanili.

Un autorevole membro del Consiglio per la società civile presso la presidenza della Russia, Kirill Kabanov, ritiene che “gli adolescenti vanno attirati e impegnati fin dagli anni più acerbi in progetti culturalmente validi e interessanti, altrimenti si creano da soli delle passioni incontrollabili, finendo per diventare preda degli ambienti criminali”. Egli spiega che “quello che più sconvolge del Rëdan è la totale mancanza di senso, non si capisce da dove vengano e che cosa vogliano, non hanno alcuna idea da difendere, oltre la vittoria nella rissa”.

Il timore è che possano nascere altri gruppi di “estremismo giovanile”, che non si limitino ai fanatici di un manga, ma diffondano in tutto il Paese uno stile di vita e di azione, spesso a imitazione delle “guerre degli adulti”. Dalla Chiesa ortodossa si ripetono soltanto gli appelli del patriarca Kirill a “controllare e limitare la rete internet”, senza riuscire a indicare alternative valide per l’educazione dei giovani.

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