I 25 anni di Kala Darshini, istituto d'arte per i bimbi poveri dell'Andhra Pradesh
Vijayawada (AsiaNews) - Promuovere una coscienza culturale tra la popolazione dell'Andhra Pradesh senza discriminazioni di casta, credo, lingua o etnia. È con questo obiettivo che l'istituto di belle arti Kala Darshini da 24 anni opera sul territorio, riservando particolare attenzione ai bambini orfani o abbandonati dei villaggi più remoti dello Stato. Gestita da gesuiti, il 31 luglio scorso la scuola ha celebrato l'inizio del giubileo d'argento presso la cappella dell'Andhra Loyola College di Vijayawada.
Mons. Govindu Joji, amministratore apostolico, ha presieduto la messa, a cui hanno partecipato i sacerdoti gesuiti che insegnano nell'istituto, il personale scolastico laico, studenti e amici della comunità locale. Prima dell'eucarestia 25 alunni hanno inscenato una breve esibizione in abiti tradizionali. I ragazzi hanno accompagnato la messa con inni composti per l'occasione e strumenti musicali indigeni.
Kala Darshini ("colui che indica il cammino") è stato fondato il 31 luglio 1990 nei locali dell'Andhra Loyola College, formando migliaia di giovani nelle belle arti e nelle arti popolari, attraverso corsi estivi e festival.
Nel 2001 l'istituto ha avviato la New Model Art High School, una scuola rivolta ai più poveri tra i poveri, soprattutto i bambini abbandonati e orfani dei villaggi più remoti dell'Andhra Pradesh, in particolare dei distretti di Krishna e Guntur.
P. Ravi Shekhar sj, rettore dell'Andhra Loyola College e attuale direttore di Kala Darshini, spiega ad AsiaNews: "Ci è voluto del tempo per comprendere che i bambini con forti attitudini artistiche non hanno alcuna occasione di svilupparle a livello professionale. In seguito, il nostro istituto ha studiato con attenzione i bisogni educativi e culturali dei piccoli poveri. È emerso che ce ne sono moltissimi con uno spiccato talento per musica, danza o pittura, ma senza alcuna opportunità di imparare e diventare artisti professionisti".
Oltretutto molti di questi bambini, aggiunge il professore, "hanno il desiderio di sviluppare queste attitudini, ma non possono per le difficoltà finanziarie o per un'arretratezza sociologica. Renderci conto di questa realtà ci ha permesso di lanciare un nuovo programma dedicato in modo esclusivo ai ragazzi con talento che vengono da contesti rurali poverissimi".
Il programma è strutturato in modo tale da permettere loro di diventare artisti professionisti, ma al tempo stesso di completare la loro educazione superiore. I corsi riguardano cinque discipline che offrono prospettive lavorative immediate: musica carnatica, musica vocale, pittura, organo (o tastiere), tabla (tamburo indiano) e Bharatanatyam (antica danza classica indiana).
*Missionaria dell'Immacolata, congregazione femminile associata al Pontificio Istituto Missioni Estere (PIME)
29/03/2018 08:50