Hong Kong: nuove misure per la denatalità, ma i cittadini restano pessimisti
Il capo dell’esecutivo John Lee Ka-Chiu ha annunciato una serie di incentivi, tra cui bonus in denaro e agevolazioni sugli appartamenti. Ma per i giovani dell’ex colonia britannica niente basterà a contrastare la scarsa fiducia nel futuro.
Hong Kong (AsiaNews) - Il capo dell’esecutivo di Hong Kong ha annunciato una serie di misure per affrontare il basso tasso di natalità. Tuttavia, i cittadini hanno espresso opinioni negative sugli incentivi.
In un discorso del 25 ottobre John Lee Ka-Chiu ha esposto le misure in base alle quali le famiglie con un bambino nato da quel giorno in poi riceveranno 20mila dollari di Hong Kong (2.400 euro) per ogni figlio. Ma “20mila HKD non sono sufficienti per crescere un bambino in questa città. La misura non incoraggia le persone ad avere figli”, ha detto ad AsiaNews Cheung, 29 anni, che si è sposata quest'anno e non ha intenzione di avere figli.
Secondo l'Hong Kong Monthly Digest of Statistics, il tasso di fertilità è diminuito da 1.281 nati vivi per 1.000 donne nel 1991 a 772 nel 2021. Anche il Fondo delle Nazioni unite per la popolazione (UNFPA) nel suo ultimo rapporto sulle tendenze della popolazione mondiale pubblicato ad aprile classifica Hong Kong come la località con il più basso tasso di fertilità al mondo, pari 0,8 nel 2022.
Lung, un uomo di 26 anni, ha scosso la testa quando gli è stato chiesto se aveva intenzione di avere figli. “Hong Kong è un posto difficile per sopravvivere. Come possiamo crescere un bambino se non riusciamo a prenderci cura di noi stessi?”
Anche la Commissione per gli affari familiari del Democratic Alliance for the Betterment and Progress of Hong Kong (DAB, partito filo-cinese) e la Commissione per gli Affari delle donne hanno pubblicato a giugno i risultati di un sondaggio sulle aspirazioni delle donne alla gravidanza, intervistando 471 donne di età superiore ai 18 anni. L’indagine ha rivelato che un quarto degli intervistati ha affermato di non avere un bambino e il 53,1% ha affermato che l'onere economico è la ragione principale di questa scelta. “Ad essere sinceri, 20mila HKD non aiutano con nulla. Con un neonato si spendono 20mila HKD in una settimana”, ha sottolineato Lung.
Suzy Lam, 28 anni, aveva in programma di avere un bambino a Hong Kong, ma pensa che la città non sia più un buon posto per crescere un figlio, per cui si è trasferita in Canada e ha dato lì alla luce il primo figlio. "Meglio di niente", ha detto ad AsiaNews riguardo alle misure, ma "non sono attraenti e non tornerò a Hong Kong a causa dell'incoraggiamento del governo”.
"L'istruzione, le condizioni di vita e l'atmosfera della società passano in secondo piano, l'intero ambiente di Hong Kong non è un posto adatto per un bambino", ha aggiunto. "In Canada potrei avere un congedo di maternità di un anno mentre a Hong Kong solo di due settimane. Potremmo crescere nostro figlio con solo lo stipendio da mio marito, ma sarebbe impossibile a Hong Kong”.
John Lee ha specificato che gli incentivi sono un messaggio per mostrare la determinazione del governo a sostenere le famiglie che hanno bisogno di aiuto. Oltre al bonus in denaro, il governo ha anche annunciato che le famiglie con un neonato avranno maggiori possibilità di acquistare appartamenti sovvenzionati. Il 10% degli appartamenti messi all’asta sarà riservato a loro, e avranno la priorità nella selezione delle case.
“Considero queste misure come dei bonus perché ho intenzione di avere un bambino, ma non penso che cambieranno le menti delle persone che si sono rifiutate di crescere dei figli”, ha detto Chan, 26 anni, che lavora in un ospedale pubblico di Hong Kong. “Il basso tasso di fertilità è dovuto al fatto che le persone non vedono un futuro qui, e non importa quanti incentivi metta a disposizione il governo, non cambieranno l’atmosfera di pessimismo nella società”.