Hong Kong, ombrelli gialli di Occupy in Parlamento contro il Capo dell'Esecutivo
Hong Kong (AsiaNews) - Il Capo dell'Esecutivo di Hong Kong è stato contestato duramente questa mattina, in occasione del primo discorso politico davanti al Consiglio Legislativo dopo le proteste democratiche di Occupy Central. Appena Leung Chun-ying è entrato nell'aula del piccolo Parlamento del Territorio, un gruppo composto da circa 20 deputati democratici ha aperto gli ombrelli gialli (simbolo della protesta democratica dei mesi scorsi) e ha chiesto a gran voce le sue dimissioni. Prima dell'inizio del discorso, il gruppo ha poi abbandonato l'aula.
Quello di stamattina è stato il terzo intervento programmatico di Leung dalla sua elezione. Il politico è nel mirino dei democratici perché non ha presentato alla Cina in maniera realistica le richieste della popolazione per un vero suffragio universale. Inoltre, egli è contestato per il modo in cui ha gestito gli oltre due mesi di manifestazioni pubbliche scatenate dalla proposta di riforma politica - stilata nell'agosto 2014 - che non concede a Hong Kong una vera democrazia.
Nonostante i cori e le urla dei democratici, Leung ha mantenuto il sorriso mentre si avvicinava al podio. Ignorando gli inviti del presidente del Consiglio Tsang Yok-sing, i deputati hanno continuato a urlare "Vergogna!" al capo del governo. All'esterno, circa un centinaio di politici democratici della galassia dell'opposizione locale ha continuato a manifestare durante tutta la seduta. La situazione è rimasta pacifica, nonostante la presenza sulla scena di decine di poliziotti.
Alan Leong, uno dei capofila del movimento democratico, ha spiegato dopo l'uscita dall'aula che il Capo dell'Esecutivo "ha fallito in tutto. Non merita il rispetto della popolazione e non ha il diritto di parlare come leader del nostro governo. Doveva scusarsi almeno per l'uso di gas lacrimogeni contro i dimostranti pacifici di Occupy. L'uscita dal Consiglio è un modo per mostrare il nostro scontento nei confronti dell'amministrazione".
Le proteste non hanno scalfito Leung, che nel suo discorso ha messo in dubbio la "capacità di comprensione" dei democratici, "incapaci" a suo dire di penetrare le intricate profondità della politica della semi-autonoma città cinese. Il leader ha poi sottolineato che "il potere di Hong Kong si origina da quello delle autorità centrali di Pechino. L'autonomia del Territorio ha un alto livello, ma si ferma lì. Non abbiamo autonomia assoluta".
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