Hanoi è sempre più al centro della strategia Usa per l’Indo-Pacifico
Il primo gennaio 2020, assumerà la presidenza annuale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean). Il Dipartimento della Difesa statunitense definisce il ruolo di alleati e partner nel piano di Washington per una regione “libera e aperta”.
Hanoi (AsiaNews) – Il crescente peso geopolitico del Vietnam conferisce ad Hanoi un ruolo sempre più cruciale nella strategia degli Stati Uniti per la regione dell’Indo-Pacifico. Da anni, il Paese partecipa alle più importanti organizzazioni internazionali della regione; il primo gennaio 2020, assumerà la presidenza annuale dell’Associazione delle Nazioni del Sud-est asiatico (Asean).
Lo scorso primo giugno, il Dipartimento della Difesa (Dod) statunitense ha pubblicato il primo “Indo-Pacific Strategy Report”. Il documento mette in luce il ruolo di alleati e partner nel piano di Washington per un Indo-Pacifico “libero e aperto”. Patrick M. Shanahan, segretario Usa della Difesa ha illustrato alcuni passaggi chiave del documento durante la 18ma edizione dello Shangri-La Dialogue, svoltosi a Singapore tra il 31 maggio ed il 2 giugno scorsi. Organizzato dall’Istituto Internazionale per gli studi strategici, l’evento rappresenta la principale conferenza regionale su Difesa e sicurezza.
Alti funzionari Usa hanno ribadito l’importanza di Hanoi nella loro visione regionale lo scorso 6 giugno a Washington, in occasione del “Meridian Diplomacy Forum: Countries of the Mekong”, conferenza nata per iniziativa del Meridian International Center. Tema del seminario erano le relazioni tra Stati Uniti ed i cinque Paesi attraversati dal Mekong, il più lungo ed importante fiume dell’Indocina: Cambogia, Laos, Myanmar, Thailandia e Vietnam.
Queste nazioni partecipano alla Lower Mekong Initiative (Lmi), partnership multinazionale lanciata da Washington nel 2009 per creare “cooperazione subregionale integrata” tra i cinque Paesi del Basso Mekong e gli Stati Uniti. Allo stesso tempo, i cinque Paesi del Sud-est asiatico formano insieme a Pechino la Greater Mekong Subregion (Gms), nata nel 1992 con il lancio di un programma di sviluppo dell’Asian Development Bank (Adb).
Al forum del Meridian International Center sono intervenuti tra gli altri Mark D. Clark, vicesegretario aggiunto per l'Asia sudorientale – suddivisione interna all’Ufficio per gli Affari di Asia orientale e Pacifico – nel Dipartimento di Stato Usa; Randall G. Schriver, vicesegretario alla Difesa per gli Affari di sicurezza indo-pacifici; Piper Campbell, diplomatica in pensione che ha guidato la missione statunitense presso l’Asean. Clark ha evidenziato l’importanza del delta del Mekong nella strategia indo-pacifica. Ha inoltre sottolineato i principi di questa strategia, definita come “impegno per la sovranità e la trasparenza nella governance”; il ruolo centrale dell'Asean e l'ordine regionale, basato sullo stato di diritto ed il rispetto delle leggi internazionali.
Schriver ha dichiarato: “Vogliamo che i Paesi del Sud-Est asiatico contribuiscano a proteggere gli interessi comuni e assicurare che le acque internazionali restino tali”. “Gli Stati Uniti – ha proseguito – sostengono l'Asean, con cui terremo esercitazioni navali. La prima sessione avrà luogo verso la fine del 2019. […] Alcuni dei principi della strategia indo-pacifica coincidono con la visione Asean di proteggere la sovranità ed il diritto internazionale. Se affermate che proteggere la sovranità è importante, allora possiamo lavorare insieme su questo tema. Siamo d'accordo con il principio fondamentale che non volete trovarvi di fronte alla scelta: ‘dalla nostra parte o da quella della Cina’. Ma nella prima fase dell'attuazione di una nuova strategia, gli Stati Uniti sono in grado, anzitutto, di implementare le capacità dei Paesi partner”.
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