Guru dello yoga: il Covid-19 è un complotto dei cristiani
Per promuovere i loro prodotti ayurvedici, il popolarissimo Ramdev e il suo braccio destro Balkrishna accusano la medicina convenzionale di voler convertire al cristianesimo i loro adepti. Padre Joseph: "Nemmeno la più fervida immaginazione poteva arrivare a tanto, anziché unirsi nella cura alimentano l'odio".
Mumbai (AsiaNews) – Nel Paese oggi più colpito al mondo dalla pandemia, si afferma che il Covid-19 è “un complotto per convertire l'India al cristianesimo e farle voltare le spalle allo yoga e alla medicina ayurvedica”. A sostenerlo è Acharya Balkrishna, il braccio destro del popolarissimo guru televisivo dello yoga Ramdev, nonché amministratore della casa di produzione di prodotti ayurvedici Patanjali, divenuta un colosso economico in India proprio grazie alla popolarità di Ramdev. Balkrishna - cui la rivista Forbes attribuisce un patrimonio netto di 2,3 miliardi di dollari – ha lanciato la sua accusa contro i cristiani in un tweet. Da giorni è sorto uno scontro che vede l'entourage di Ramdev polemizzare contro l'Indian Medical Association (Ima) - l'organizzazione professionale dei medici indiani - sull'efficacia dei rimedi ayurvedici contro il coronavirus: un'efficacia non provata da alcun test.
Per Ramdev “l'allopatia (la medicina convenzionale ndr) avrebbe già ucciso centinaia di migliaia di persone con il Covid-19” e dunque gli indiani farebbero bene a rifiutare le sue terapie, per utilizzare invece i rimedi ayurvedici di Patanjali. L'Indian Medical Association ha reagito a queste affermazioni presentando una denuncia per diffusione di false informazioni, aggravata dal contesto della pandemia. Da parte sua Balkrishna ha rincarato la dose postando sui social network un'immagine del presidente dell'Ima, il dottor JA Jayalal, accompagnata dalla didascalia “Medico o pastore?”. Un'azione a cui il dottor Jayalal ha risposto dichiarando di non aver “mai fatto nulla con finalità religiose”.
Il verbita padre Babu Joseph, già portavoce della Conferenza episcopale indiana (Cbci) commenta la vicenda ad AsiaNews: “Neanche la più fervida immaginazione potrebbe trovare un collegamento tra quanto dichiarato dal presidente dell'Indian Medical Association e il cristianesimo. Che un collaboratore del guru Ramdev avanzi accuse così ridicole contro un organismo professionale rispettato mostra solo la sua antipatia contro tutto ciò che è legato al progresso e alla modernità. La medicina convenzionale è verificata e sperimentata e salva milioni di vite nel mondo. Il fatto che un uomo senza competenze mediche possa calunniarla non è altro che un capovolgimento della giustizia”.
“Anche i rimedi ayurvedici che vengono venduti da Patanjali come rimedi contro il Covid-19 - continua padre Joseph - dovrebbero essere testati scientificamente per ottenere credibilità. Nessuno ha il diritto di giocare con la salute della gente, soprattutto in questo tempo di pandemia. E da persone come Balkrishna ci si aspetterebbe sostegno a ogni sforzo della comunità medica in India per affrontare la grave situazione, piuttosto che gettare benzina sul fuoco con sproloqui che seminano dissidi tra le comunità religiose fin troppo familiari”.
L'aspetto paradossale della vicenda è il fatto che anche molti cristiani in India praticano lo yoga. Per esempio padre Joseph H Pereira è il fondatore della Kripa Foundation, che si dedica alla cura e al sostegno delle persone affette da tossicodipendenze o malate di Aids, associando lo yoga alle moderne tecniche di disintossicazione. Il suo programma tiene insieme gli insegnamenti di Madre Teresa e quelli del guru B.K.S. Iyengar. Padre Pereira racconta ad AsiaNews: “Sono ormai uno dei maestri più anziani dell'Iyengar yoga. Quest'anno nella giornata mondiale dello yoga raggiungeremo ben 130 nazioni”.