Gruppo jihadista rivendica l'attentato contro i pellegrini coreani a Taba
Il Cairo (AsiaNews) - Il gruppo jihadista Ansar Beit al-Maqdess ha rivendicato oggi l'attentato terrorista di due giorni fa nel Sinai contro un autobus di pellegrini coreani, facendo quattro morti e 14 feriti. La Chiesa cattolica egiziana ha diramato un messaggio di condoglianze per tutti gli uccisi e di vicinanza per i feriti.
In una dichiarazione pubblicata su internet, il gruppo esalta "uno degli eroi di Beit al-Maqdess" che ha compiuto l'attentato. Il gruppo, con base nel Sinai, rivendica un legame con Al Qaeda ed è fra i responsabili dei maggiori attacchi contro polizia ed esercito in questi mesi, cresciuti dopo la deposizione del presidente Mohamed Morsi e la messa fuorilegge dei Fratelli musulmani in Egitto.
Con l'attentato del 16 febbraio, il gruppo ha minacciato di iniziare una nuova fase nella guerra contro il nuovo governo, colpendo "gli interessi economici", legati al turismo.
E' la prima volta, dopo 10 anni, che viene attaccato un gruppo di turisti in Egitto, anche se attentati e stragi sono avvenuti sotto tutti i presidenti e i governi.
In questo caso, l'autobus che è stato colpito era carico di un gruppo di 31 pellegrini cristiani coreani, tutti provenienti dalla contea di Jincheon, che viaggiavano in un tour che comprendeva la Turchia, l'Egitto e Israele. La polizia ha stabilito che il terrorista - sui 21 anni o più - è salito sul bus e ha azionato una cintura esplosiva che doveva pesare sui 5-10 kg. Sul luogo dell'attentato sono stati trovati vari resti umani, allo studio per l'attribuzione.
L'autobus ritornava dal monastero di santa Caterina e stava per passare da Taba in Israele, quando è avvenuto l'attacco. I quattro morti sono le due guide coreane, una pellegrina e l'autista egiziano, un cristiano copto ortodosso di nome Sami, il cui funerale sarà celebrato oggi.
La Chiesa cattolica egiziana ha diffuso un messaggio di cordoglio per le vittime dell'attentato. "Preghiamo per coloro che sono morti - ha spiegato p. Rafic Greiche, il portavoce - e per i feriti. Ma vogliamo anche condannare con tutta la forza questa violenza cieca".
L'attentato è avvenuto proprio nello stesso giorno in cui si apriva un nuovo processo contro Mohamed Morsi, accusato questa volta di aver collaborato ad attentati insieme a palestinesi di Hamas e a militanti libanesi.
La nuova serie di violenze appare come una minaccia alla candidatura a presidente del gen. Abdel Fattah Al Sisi che la scorsa settimana era stato a Mosca, ricevendo il sostegno di Vladimir Putin. Ma è soprattutto una minaccia a tutti gli stranieri perché non sostengano il nuovo governo egiziano, minando uno dei cespiti più ricchi dell'economia del Paese, cioè il turismo
25/04/2017 14:54
25/04/2017 12:25