Gruppi islamisti cercano reclute nelle comunità transgender
Due militanti arrestati hanno confessato di essere coinvolti nell'organizzazione di gruppi di trans attraverso l'insegnamento del Corano. A promuovere la campagna sono le stesse formazioni che attaccano divulgatori scientifici, blogger e giornalisti. Anche le raccolte fondi per il Covid-19 sono un mezzo per promuovere la propaganda islamista.
Dhaka (AsiaNews) - I gruppi islamisti del Bangladesh guardano alla comunità transgender come a un nuovo bacino di reclutamento. Due militanti islamisti arrestati di recente dalla polizia hanno raccontato di coinvolgere ermafroditi nel proprio gruppo. Si rivolgono a loro in nome dell'insegnamento della dottrina islamica, ma è anche relativamente facile convincerli dal momento che chi appartiene alla comunità transgender è spesso bisognoso, povero e socialmente emarginato.
Le agenzie che si occupano del rispetto della legalità nel Paese sono molto preoccupate per questa attività. Alcune fonti hanno rivelato che a portare avanti la campagna sono Ansarullah Bangla Team (ABT), Harkat-ul-Jihad al-Islami e altri gruppi coinvolti in attacchi contro divulgatori scientifici, blogger e giornalisti.
I due militanti arrestati hanno confessato di essere attivi nell'organizzazione islamista delle comunità transgender: insegnano il Corano e li motivano alla militanza. Una trans di Dhaka di nome Nur Jahan ha raccontato ad AsiaNews di essere stata invitata recentemente a partecipare ad alcune lezioni sul Corano. “Noi transgender - racconta - siamo dimenticati dalla famiglia e dalla società. Mi ha contattato un'organizzazione per un corso che non è ancora iniziato”. Jahan spiega di essere consapevole di quali siano le attività della militanza islamista e di non approvarle, per questo non vi prenderà parte.
Un ufficiale di polizia che ha chiesto l'anonimato ha raccontato ad AsiaNews che i gruppi islamisti stanno lanciando molti progetti tra cui l'insegnamento del Corano e la raccolta fondi per le necessità legate al Covid-19. Raccolgono la zakat (l'elemosina rituale ndr) tra gli emigrati del Bangladesh che vivono in Paesi stranieri. E utilizzano i social network per invitare a compiere donazioni per le loro attività.
Secondo le stime del governo, nel Paese vivono circa 10mila hijras, come vengono chiamati i transgender nell'Asia Meridionale. Secondo le ong locali, però, il loro numero sarebbe molto più alto e supererebbe quota 50mila. L'obiettivo principale della maggior parte dei gruppi islamisti in Bangladesh è creare uno Stato islamico separato e governare il Paese secondo la sharia, la legge islamica. Hanno condotto attacchi sia contro il governo sia contro la società civile. L'episodio più sanguinoso fu la strage del Gulshan Café, il 1° luglio 2016, durante la quale vennero uccise 29 persone tra cui nove italiani.
06/03/2018 11:28
22/01/2021 14:59