11/07/2024, 11.50
INDIA
Invia ad un amico

Governo BJP dell'Orissa deciderà lo sconto di pena per l'estremista che bruciò vivo un missionario

di Nirmala Carvalho

Lo ha stabilito la Corte suprema, ordinando allo Stato dell'India orientale di prendere una decisione entro sei settimane. Dara Singh era stato condannato all'ergastolo per l'omicidio del pastore australiano Graham Staines e dei suoi due figli di 10 e sei anni. Nella sua petizione dice di essersi "pentito": I rappresentanti cristiani: "Inquietante per la comunità l'avviso del tribunale". 

Bhubaneswar (AsiaNews) - La Corte suprema indiana ha concesso sei settimane al governo dell’Orissa per rispondere alla richiesta di riduzione di pena presentata da Dara Singh, estremista indù condannato all’ergastolo per l’omicidio del missionario australiano Graham Staines e dei suoi due figli. L’avviso è stato emesso due giorni fa da un collegio del tribunale formato dai due giudici Hrishikesh Roy e SVN Bhatti. Al momento è il Bharatiya Janata Party (BJP), il partito ultranazionalista indù da cui proviene anche il primo ministro Narendra Modi, a guidare per la prima volta il governo nello Stato orientale a maggioranza tribale.

Nel 1999, Singh, membro di un’organizzazione giovanile dell’estrema destra induista chiamata Bajrang Dal, guidò una folla di fanatici verso l’auto in cui dormivano Staines e i figli Philip e Timothy, di 10 e sei anni, nel villaggio di Manoharpur. Il pastore e i due bambini vennero bruciati vivi per il fatto di essere cristiani. Singh venne condannato a morte nel 2003, ma nel 2005 l’Alta Corte dell’Orissa commutò la pena in ergastolo e assolse altri 11 imputati, una sentenza confermata dalla Corte suprema nel 2011.

Dara Singh, che oggi ha 61 anni, nella petizione presentata tramite il suo avvocato, ha scritto di aver già scontato 24 anni di carcere, di non aver potuto presenziare alla morte di sua madre e di “aver ben compreso e di essersi pentito delle conseguenze delle sue azioni compiute in preda alla rabbia giovanile”. La petizione fa inoltre riferimento alla sentenza della Corte Suprema che nel 2022 consentì il rilascio anticipato di coloro ritenuti responsabili dell'assassinio di Rajiv Gandhi, primo ministro nella seconda metà degli anni '80. 

Tuttavia, nei primi anni 2000, Singh venne condannato anche per l’omicidio di un altro sacerdote impegnato con i poveri, p. Arul Doss (ucciso con una freccia mentre di trovava in casa) e di due commercianti musulmani. 

I rappresentanti cristiani dell’Orissa si sono opposti e hanno espresso preoccupazione nei confronti della comunicazione della Corte suprema di permettere al governo locale, ancora oggi appoggiato dal Bajrang Dal, di decidere riguardo la liberazione anticipata di Singh. “Il fatto che la Corte suprema abbia emesso questo avviso è inquietante per noi, perché si tratta di un crimine grave, contro l’umanità, non solo contro una famiglia”, ha commentato p. Ajaya Kumar Singh, attivista per i diritti umani dell’arcidiocesi di Cuttack-Bhubaneswar. “Il governo non dovrebbe in alcun modo mostrare simpatia per Dara Singh, perché ciò potrebbe provocare intimidazioni o altri effetti pericolosi anche per l’ordine pubblico. Si creerebbe sfiducia e paura tra la comunità cristiana, non solo in Orissa ma in tutta l’India. Il governo non dovrebbe concedere alcun favore a Singh”, ha aggiunto il sacerdote.

TAGs
Invia ad un amico
Visualizza per la stampa
CLOSE X
Vedi anche
Orissa: l'assassino del missionario cristiano assolto dall'accusa di un altro omicidio
31/10/2006
Orissa, in fuga per l’omicidio del rev. Staines: radicale indù arrestato dopo 20 anni
23/09/2019 08:56
Orissa: si candida alle elezioni l’assassino del missionario Graham Staines
06/04/2009
Chiede il rilascio l’assassino del missionario cristiano Graham Staines
16/02/2007
In India aumentano le condanne a morte (poi non eseguite)
03/02/2023 12:48


Iscriviti alle newsletter

Iscriviti alle newsletter di Asia News o modifica le tue preferenze

ISCRIVITI ORA
“L’Asia: ecco il nostro comune compito per il terzo millennio!” - Giovanni Paolo II, da “Alzatevi, andiamo”