Giornata del malato, vescovi indiani: rinnovare l’impegno per la cura e il rispetto della vita
Oggi la Chiesa celebra la 25ma Giornata mondiale del malato, istituita da Giovanni Paolo II. Mons. Mallavarapu: Adempiere alla missione “fondamentale” di “servire i poveri, gli infermi, i sofferenti, gli esiliati e gli emarginati”. Per l’occasione la Cbci ha promosso iniziative negli ospedali, case di cura e parrocchie.
Bangalore (AsiaNews) - In occasione della Giornata mondiale del malato, che la Chiesa celebra oggi in tutto il mondo in concomitanza con la festa della Madonna di Lourdes, i vescovi indiani rinnovano l’invito al servizio dei malati e delle persone più deboli della società. In un messaggio a firma di mons. Prakash Mallavarapu, arcivescovo di Visakhapatnam e presidente della Commissione episcopale per la Pastorale sanitaria, i prelati auspicano che in questa giornata “possiamo trovare nuovi incentivi a lavorare per la crescita di una cultura di rispetto per la vita, la salute e l’ambiente”.
La Giornata mondiale del malato, alla sua 25ma edizione, è una ricorrenza istituita da Giovanni Paolo II per aiutare i fedeli a prendersi cura - attraverso le opere e la preghiera - di quanti soffrono a causa di una malattia. Quest’anno papa Francesco ha scelto come tema “Stupore per quanto Dio compie: ‘Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente…’ (Luca 1,49)”.
Riprendendo il messaggio del pontefice argentino, mons. Mallavarapu rinnova l’invito a “seguire le orme di Maria” e “rinnovare l’energia spirituale” per adempiere alla missione “fondamentale” della Chiesa di “servire i poveri, gli infermi, i sofferenti, gli esiliati e gli emarginati”.
“Incoraggio tutti voi malati, sofferenti, medici, infermieri, familiari e volontari - prosegue il prelato - a vedere in Maria, salute degli Infermi, il segno certo dell’amore di Dio. Lo sguardo di Maria, consolatrice degli afflitti, illumini il volto della Chiesa nel suo impegno quotidiano verso i sofferenti e quanti sono nel bisogno”.
La Commissione episcopale per la Pastorale sanitaria è formata dal presidente mons. Prakash Mallavarapu, insieme a mons. William D’Souza, arcivescovo di Patna e mons. Jacob Manathadath, vescovo di Palghat. Il segretario è p. Mathew Perumpil. L’organismo della Chiesa indiana è stato fondato nel 1989 con lo scopo di coordinare le attività di tutti gli enti e gli organismi cattolici nel comparto della salute pubblica.
Di fatto, la commissione è un forum di incontro e di discussione a livello nazionale delle diverse materie che hanno a che fare con la sanità e il benessere comune. Il tutto all’insegna della dottrina e dei valori cristiani che ne ispirano e ne caratterizzano l’azione.
“La Chiesa cattolica in India - prosegue il messaggio di mons. Mallavarapu - intende dar vita a una società sana, dove le persone, in special modo i poveri, i bisognosi e gli emarginati possano raggiungere e mantenere un benessere olistico e vivere in armonia con il creatore e con se stessi. E ancora, che possano condurre un’esistenza equilibrata in unione con gli altri e l’ambiente”.
Dal 12 al 19 febbraio in India si celebra la “Settimana per la cura del malato”. In questi giorni i vescovi indiani invitano i fedeli a pregare e a prendersi cura dei malati, per alleviarne le sofferenze. Fra le varie iniziative legate alla settimana vi è il rinnovato impegno di enti e associazioni cristiane - la Christian Medical Association of India (Cmai), il National Council of Churches of India (Ncci) e la Catholic Healthcare Networks in India - a collaborare con la Chiesa per la cura dei malati.
Per l’occasione la Cbci ha lanciato due proposte: preghiere comuni negli ospedali e nelle cliniche, nel rispetto degli altri malati e dei fedeli di religioni diverse; e ancora, a livello di parrocchie organizzare cerimonie liturgiche, benedizione dei malati e preghiere interreligiose.