Ginevra II: per Damasco il "terrorismo" è la prima urgenza. Opposizione: "Il primo terrorista è Assad"
Ginevra (AsiaNews) - Nulla si è mosso ancora ai negoziati di pace di Ginevra II sulla Siria, anche dopo le promesse di Russia e Stati Uniti, principali sponsor della conferenza, di sbloccare la situazione.
A questo scopo, ieri sera l'inviato Onu Lakhdar Brahimi si è incontrato con Wendy Sherman, segretario di Stato aggiunto Usa, e con Ghennadi Gatilov, viceministro russo per gli Esteri. Ma per ora non si è visto alcun risultato.
I due fronti rimangono fermi sulle loro posizioni: per continuare i dialoghi, Damasco vuole che si affronti anzitutto il tema "terrorismo", un termine che nel linguaggio del regime abbraccia ogni opposizione; questa, a sua volta, vuole che si metta in atto l'indicazione di Ginevra I, componendo un governo di transizione da cui è escluso Bashar Assad. Il segretario generale della Coalizione, che raccoglie i vari gruppi dell'opposizione, Bader Jamous, si è così espresso: "Ci domandano di metterci d'accordo col regime per combattere il terrorismo. Per noi è inaccettabile" perché - egli spiega- il presidente siriano "è il primo terrorista".
Questa mattina Gatilov ha cercato di mediare, spiegando che il regime accetta di discutere un possibile governo di transizione se l'opposizione si impegna in modo ufficiale a combattere il terrorismo. Ma il ministro russo degli Esteri, Sergei Lavrov ha criticato l'opposizione di voler cercare "un cambiamento di regime" e ha fatto intendere che questa parte - insieme ai suoi alleati - sta tentando di far fallire i dialoghi.
Ieri lo stallo è stato totale e le due delegazioni non si sono incontrate per tutto il giorno. Quest'oggi le due delegazioni hanno avuto incontri separati con Brahimi e si prospetta un terzo round di colloqui per la prossima settimana.
17/03/2016 08:52