Fujian: “Basta con le cure e muori”, il consiglio di una ditta a un operaio quasi bruciato vivo
L’operaio, un migrante dello Yunnan, caduto in una vasca di liquami bollenti dopo 13 ore di lavoro ininterrotte. Ha bruciature al 99% del corpo e ha subito l’amputazione della gamba destra. Da mesi la ditta non gli paga le cure mediche. La famiglia indebitata per 90mila yuan.
Quanzhou (AsiaNews/Agenzie) - “Basta con le cure e muori”: è ciò che i capi dell’azienda del CQC nel Fujian hanno consigliato a un operaio sopravvissuto a bruciature al 99% del corpo, causate sul lavoro. L’azienda ha già smesso di pagare per le medicine e ha promesso che se l’operaio si toglierà la vita, darà una “ricompensa” ai familiari.
Mentre era al lavoro lo scorso primo agosto, Yuan Longhua, 38 anni, è caduto in una vasca di liquami bollenti, riportando bruciature su tutto il corpo. All’ospedale n. 180 di Quanzhou è stato sottoposto già a cinque trapianti di pelle e gli hanno amputato la gamba destra (v. foto), per una spesa totale di 1,4 milioni di yuan (circa 197mila euro).
Yuan Longhua, un migrante della contea di Yiliang(Yunnan), è caduto nella vasca dopo 13 ore ininterrotte di lavoro nella fabbrica del gruppo CQC con base a Quanzhou. Viste le spese ingenti, dallo scorso ottobre la ditta ha bloccato i pagamenti per le cure mediche e ha consigliato i parenti di fermarle, promettendo una ricompensa al fratello del malato.
Fino ad ora la famiglia di Yuan è riuscita a raccogliere 30mila renminbi, ma deve all’ospedale 90mila yuan. Intanto, l’ospedale ha interrotto le cure fino a che non si paghi il debito.
Il giornale Scmp, che cita Xinhua per la notizia, dice che ora la compagnia sta cercando di raccogliere soldi per far continuare i trattamenti al povero Yuan. Secondo i medici, il ritardo nelle cure sta complicando la situazione clinica di Yuan Longhua.