14/12/2023, 11.01
FILIPPINE
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Filippine: allarme siccità con il ritorno del Niño

di Stefano Vecchia

Secondo i dati del servizio meteorologico l'intensificazione del fenomeno atmosferico potrebbe toccare 65 province su 82 e protrarsi per tutta la prima metà del 2024. A rischio produzione agricola ma anche approvvigionamento idrico. Marcos ordina misure per mitigare l'impatto della scarsità di precipitazioni.

Manila (AsiaNews) - L’anno che si sta chiudendo anticipa già nelle Filippine estesi fenomeni di siccità che rischiano di portrarsi per almeno la prima metà del 2024, mettendo a rischio le produzioni agricole in diverse aree del Paese, ma anche l’approvvigionamento d’acqua per la popolazione.

Responsabile del problema un’intensificazione del fenomeno atmosferico del Niño che, come annunciato dal ministro per la Scienza e la tecnologia, Renato Solidum Jr., è già percepito e va consolidandosi in alcune aree con una riduzione delle piogge fino all’80 per cento che ha portato clima asciutto o rischio di siccità.

Lo stesso dipartimento di cui Solidum è responsabile ha indicato ieri con dati aggiornati che 65 province delle Filippine su 82 potrebbero sperimentare fenomeni siccitosi entro il prossimo maggio per una maggiore forza e persistenza del Niño; almeno sei anche in modo prolungato. Di conseguenza l’arcipelago dovrà prepararsi a confrontarsi con un periodo di ridotta disponibilità idrica con il potenziale rischio di grave scarsità in alcune aree.

Le difficoltà già ora percepite, sono - secondo l’Amministrazione filippina per i Servizi atmosferico, geofisico e astronomico (Pagasa) – il frutto di una persistenza del Niño nella regione tropicale del Pacifico che è destinata a rinforzarsi nei prossimi mesi. A segnalarlo a inizio dicembre è stato il riscaldamento anomalo della superficie oceanica, superiore a 1,5 gradi centigradi. “La maggior parte dei modelli climatici globali suggeriscono che El Niño resisterà probabilmente fino al secondo trimestre del 2024, ha sottolineato Pagasa.

Un allarme condiviso anche dal presidente Ferdinand Marcos Jr. che ha ordinato l’attuazione di ogni misura utile a mitigare l’impatto delle ridotte precipitazioni e dell’inaridimento dei suoli, mentre la sua amministrazione ha già indicato nell’impegno a garantire un adeguato accesso all’acqua una delle priorità insieme al cibo, all’elettricità, alla sicurezza e alla salute.

Incontrando lunedì i responsabili di diverse agenzie governative nel palazzo presidenziale, Marcos ha chiamato a un maggiore impegno nel breve e medio termine per garantire un’assistenza rapida e adeguata dove fosse necessario.

Si teme una situazione simile a quella del 2016-2017 che cancellò anni di sviluppo economico di un Paese particolarmente a rischio climatico con il 74% della popolazione vulnerabile concentrata sul 60% del territorio complessivo.

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