Fedeli ucraini del patriarcato di Mosca contro l’invasione di Putin
Il 65,2% condivide la posizione della Chiesa autocefala, che appoggia il governo di Kiev. Il patriarca Kirill (Gundjaev) ha finora evitato di pronunciarsi in materia, e già nel 2014 aveva preso le distanze dall’annessione della Crimea
Mosca (AsiaNews) – Un sondaggio del centro “Razumkov” sugli orientamenti degli ortodossi in Ucraina riguardo al conflitto con la Russia rivela che l’aggressività dei russi non viene approvata neanche dalla maggior parte dei fedeli ucraini del patriarcato di Mosca. Il 65,2% degli intervistati afferma di condividere piuttosto la posizione della Chiesa autocefala, che appoggia il governo di Kiev.
Nonostante tutti i proclami di Putin sulla grande Russia che a suo dire contiene storicamente anche l’Ucraina e la Bielorussia, la Chiesa ortodossa non sembra appoggiare neanche a Mosca questa variante “imperiale” della “sobornost”, l’unità universale che costituisce la maggiore categoria storico-teologica della cultura religiosa russa. Il patriarca Kirill (Gundjaev) ha finora evitato di pronunciarsi in materia, e già nel 2014 aveva preso le distanze dall’annessione della Crimea, rimasta nella giurisdizione ecclesiastica ucraina. Il portavoce patriarcale Vladimir Legojda si è limitato a precisare che “la Chiesa non può riconoscere le nazioni, ma rispetta le scelte dei popoli”.
Gli ortodossi “moscoviti” lamentano piuttosto il favoritismo del governo di Kiev nei confronti degli autocefali, le cui dimensioni sono molto inferiori alle chiese filo-russe. Il sondaggio smentisce però queste pretese: il 47% ritiene che le autorità non parteggiano per nessuna delle Chiese sul territorio ucraino, e solo il 10% è d’accordo con le accuse di Mosca, meno di un terzo dei suoi fedeli locali.
L’indagine spiega anche che la maggior parte degli ucraini collega l’invasione militare e politica della Russa anche con le dimensioni religiose. Se prima gli ucraini non facevano molto caso alle differenze di giurisdizione (moscoviti, autocefali, greco-cattolici, altre Chiese minori), essendo unica la tradizione liturgica e dottrinale e spesso condivisa nelle famiglie miste, oggi la popolarità della Chiesa filo-russa sta rapidamente crollando, nonostante la proclamata lealtà allo Stato ucraino.
I fedeli di obbedienza russa sono calcolati attorno al 30% di tutti gli ortodossi ucraini, ma il sondaggio presenta un’approvazione intorno al 12%, oltre il 5% in meno dell’anno scorso. Difficile verificare queste percentuali direttamente nella frequenza alle chiese, viste anche le limitazioni pandemiche, ma appare evidente che il cartello “Patriarcato di Mosca” davanti alla chiesa sta diventando sempre più un avviso scomodo per i parroci.
Rimane alta però la quotazione del capo degli ortodossi moscoviti in Ucraina, il metropolita di Kiev Onufryj (Berezovskij), la cui stima nella popolazione è fissata al 33,5%. Onufryj (v. foto) ha sempre tenuto una posizione molto equilibrata, anche di fronte alla concessione dell’autocefalia da parte di Costantinopoli nel 2019, una dimensione della vita ecclesiale a cui egli stesso si era dichiarato favorevole negli anni ’90. La sua Chiesa conserva la denominazione “del Patriarcato di Mosca”, che lo Stato vorrebbe far togliere suscitando le ire del patriarca Kirill, ma Onufryj non ha mai troppo legato la sua autorevolezza a quel riferimento, sentendosi comunque pienamente autonomo, pur facendo parte del Sinodo moscovita.
Anche il metropolita Ilarion (Šukalo)del Donbass ha cercato di mantenere una posizione aperta a tutti i fedeli e i cittadini della regione, esaltando la loro profonda fede senza usarla come argomento di parte nel conflitto bellico e politico. Il patriarca di Mosca viene invece considerato in Ucraina piuttosto un leader politico che una guida spirituale, e la stima nei suoi confronti è in vertiginoso calo, sotto il 20% dal quasi 50% di 10 anni fa.
Kirill è del resto cosciente che la perdita degli ortodossi ucraini significherebbe condannare il patriarcato di Mosca a un ruolo assai meno significativo nell’Ortodossia universale, dove oggi russi e ucraini insieme rappresentano oltre il 70% dei credenti di tutte le 15 Chiese autocefale. L’Ucraina è la terra del Battesimo originario del 988, e ancora oggi è la terra-madre della fede ortodossa russa, che sopravvive a tutte le guerre.
19/01/2018 10:53
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