24/11/2017, 09.57
EMIRATI ARABI UNITI - OMAN
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Fede, dialogo e solidarietà: i giovani d’Arabia si preparano al Sinodo

Agli incontri promossi in Oman e negli Emirati hanno partecipato centinaia di ragazzi e ragazze. Provengono da famiglie di lavoratori migranti, in maggioranza indiani e filippini. Molte le domande poste in forma anonima al vicario apostolico. Mons. Hinder: Grande desiderio di “interagire” fra loro e con i vescovo. Il ruolo dei social e dei nuovi media come “strumento per l’evangelizzazione”. 

 

Abu Dhabi (AsiaNews) - Una “rete” fra i giovani cattolici sparsi per il territorio, per condividere esperienza di fede e difficoltà della vita quotidiana; il tema della “fede” e di “come credere oggi” fra sfide e nuove realtà; l’incontro “con le altre religioni” e il tema del “dialogo” nella consapevolezza della propria “identità” cristiana. Sono solo alcuni fra i molti temi emersi durante i recenti incontri dedicati ai giovani, promossi dal vicariato apostolico dell’Arabia meridionale (Emirati Arabi Uniti, Oman e Yemen). 

A raccontarlo ad AsiaNews è il vicario apostolico mons. Paul Hinder, che non nasconde la propria soddisfazione per l’entusiasmo e la partecipazione mostrata da centinaia di ragazzi e ragazze di tutto il territorio. Il ritiro annuale dei Giovani uniti dalla fede (Tuff), giunto alla sua quinta edizione, hanno partecipato giovani fra i 14 e i 18 anni.

Il primo incontro si è tenuto il 3 e 4 novembre nella chiesa dello Spirito Santo a Ghala (Muscat, capitale dell’Oman). Il secondo si è svolto nella parrocchia di sant’Antonio da Padova a Ras Al Khaimah (Emirati Arabi Uniti) il 10 e 11 novembre. Fra i temi promossi alla vigilia l’essere cattolici, la vita in Cristo, la moralità, l’apologetica e la preghiera, con uno sguardo al prossimo Sinodo dei vescovi dell’ottobre 2018, promosso da papa Francesco partendo dal tema: “I giovani, la fede e il discernimento vocazionale”. 

In Oman erano presenti “oltre 300 giovani” venuti “da tutte le parrocchie” del Paese, racconta mons. Hinder, mentre negli Emirati i partecipanti “erano più di 900”. Si tratta di ragazzi e ragazze “figli di famiglie immigrate, in maggioranza indiani e poi filippini”. A questi si aggiungono altri giovani “provenienti da Paesi di lingua araba, anche se essi costituiscono una sparuta minoranza”. 

Nelle giornate di incontro e confronto, cui ha partecipato anche il nunzio apostolico, i giovani hanno potuto fare - in forma anonima, su biglietti scritti e inseriti in una cesta - una serie di domande sui temi di maggiore interesse: “Hanno voluto interrogarmi - racconta il prelato - sulla sessualità, la vocazione, i problemi della Chiesa nel territorio e nel mondo”. 

“Alcune questioni hanno scavato nel profondo - prosegue - altre si sono rivelate più superficiali, altre ancora hanno riguardato la mia persona: la personalità del vescovo, l’incontro con la fede, la vocazione”. In alcuni casi le domande si sono rivelate spunto per avviare una discussione fra i presenti. Centinaia i quesiti e “non è stato possibile rispondere a tutti”. 

Da queste esperienze, racconta mons. Hinder, ho capito che “una dei desideri più grandi dei giovani è stare a contatto con il loro vescovo”, interagire e non aver paura di “esporsi facendo domande, mentre siedo in mezzo a loro”. Questo elemento di scambio e condivisione è “molto apprezzato”, per poi approfondire “temi che stanno loro a cuore: fra questi vi sono i nuovi media, internet, i social network e la loro importanza non solo a livello ludico, ma anche come strumento per l’evangelizzazione come suggeriscono loro stessi”.  

Fra le recenti iniziative della Chiesa d’Arabia vi è un seminario a livello di parrocchie promosso dal movimento Young Adult Ministry (formato da giovani fra i 18 e i 28 anni) il 17 novembre scorso. “Si è trattato - spiega mons. Hinder - di un primo, parziale incontro in vista del Sinodo”. Il loro desiderio, conclude il prelato, è “di creare una rete fra i giovani di ciascun Paese degli Emirati e di tutto il territorio del vicariato, per sostenersi nel percorso di fede. E ancora, di approfondire le ragioni che spingono, oggi, un giovane a credere e a dare testimonianza nell’incontro con ragazze e ragazze di altre religioni”. 

Il vicariato apostolico dell’Arabia Meridionale comprende gli Emirati Arabi Uniti (Eau), l’Oman e lo Yemen, per una superficie complessiva di circa 929mila km2. Secondo statistiche ufficiali del vicariato, su un totale di quasi 39,5 milioni di persone i cattolici sono 992mila. Il territorio è suddiviso in 15 parrocchie; i sacerdoti diocesani sono 13, cui si aggiungono altri 49 preti appartenenti ad istituti religiosi e un diacono permanente che vive nella diocesi. Tre i fratelli laici, mentre le suore attive sul territorio - e appartenenti a ordini diversi - sono 64 in totale.(DS)

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