03/04/2023, 13.10
PAKISTAN
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Faisalabad, il Ramadan in Quaresima occasione di fraternità

di Shafique Khokhar

Nell’incontro interreligioso promosso per l’iftar – la cena che interrompe la giornata di digiuno die musulmani – il vescovo Rehmat ha letto un brano del Vangelo di Matteo sul significato dei gesti penitenziali: “Non  dimentichiamoci dei poveri nella Pasqua e nell’Eid”.

Faisalabad (AsiaNews) - La concomitanza tra il Ramadan, il mese sacro dei musulmani, e la Quaresima è diventata un’occasione particolare di incontro quest’anno tra cristiani e musulmani in Pakistan. La diocesi cattolica di Faisalabad e la Commissione diocesana per il dialogo interreligioso hanno condiviso come accade ogni anno l’iftar, la cena che i fedeli musulmani consumano alla fine della giornata di digiuno.

La cena è iniziata dopo la recita del brano serale del Corano p. Pascal Paulus ha introdotto l’evento, descrivendolo come un’opportunità per condividere un momento di fraternità, nonostante le differenze.

Come ha raccontato un partecipante all’evento, il religioso musulmano Allama Khurram Saifi, non accade spesso che i due periodi penitenziali coincidano, e questo ha fatto sì che l’Iftar assumesse un peso ancora più significativo. “Il mese di digiuno ci invita alla preghiera, alla carità e alla tolleranza - ha detto Saifi -. È una vera benedizione il fatto che Quaresima e Ramadan siano capitati insieme quest’anno, e l’invito a celebrare l’iftar da parte dei cristiani trasmette un messaggio di accettazione e rispetto reciproco.”

Il vescovo di Faisalabad, mons. Inderias Rehmat, insieme a P. Khalid Rashid Asi e altri religiosi, qualche giorno prima della cena hanno visitato un centro d’accoglienza per le donne vittime di violenza (Dar-ul-Aman), distribuendo oltre 50 pacchi di cibo in un atto di elemosina proprio in occasione dei due periodi forti per entrambe le religioni.

Durante il momento dell’Iftar, Msgr. Rehmat ha espresso la sua gratitudine verso i leader religiosi musulmani per il sostegno offerto nelle situazioni più critiche. Ha poi letto un brano del Vangelo di Matteo, spiegando il significato del digiuno cristiano. “Non dimentichiamoci dei poveri - ha detto Msgr. Rehmat - ma facciamo del nostro meglio perché possano trascorrere la Pasqua e l’Eid con dignità. La mia preghiera va al nostro Paese, perché viva in stabilità politica e sociale.”

Dopo la cena, i musulmani hanno tenuto la preghiera del Namāz nei pressi della cattedrale, come segno di accoglienza reciproca e vicendevole sostegno.

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