Elezioni: Nld e Aung San Suu Kyi conquistano la maggioranza dei seggi
I dati ufficiali diffusi oggi assegnano già 346 seggi (su un totale di 416) al partito di governo. Per lo Usdp, emanazione dei militari, solo 25 seggi. Ne restano da assegnare altri 64. Portavoce Nld: dagli elettori il mandato per governare “per conto proprio”. Le congratulazioni dei leader di Giappone e India.
Yangon (AsiaNews/Agenzie) - La Lega nazionale per la democrazia (Nld) di Aung San Suu Kyi ha conquistato la maggioranza assoluta alle elezioni generali dell’8 novembre scorso in Myanmar, confermando le previsioni iniziali che annunciavano una “vittoria schiacciante”. La conferma arriva dai risultati ufficiali diffusi oggi dalla Commissione elettorale, in una tornata contestata dal patito vicino ai militari (Usdp) e da gruppi attivisti internazionali per il mancato voto delle minoranze etniche in alcune aree (Rakhine e Chin).
La Nld ha ottenuto 346 seggi, ben oltre la metà del totale del Parlamento considerando anche il 25% riservato dalla Costituzione ai militari. Lo spoglio non è ancora terminato, ma dovrebbe garantire alla fine un successo ancora maggiore rispetto ai risultati del 2015, primo voto dopo decenni di dittatura militare, offrendo così una seconda possibilità alla Nobel per la pace nel cammino di riforma democratico del Paese.
Intanto prosegue la conta dei voti, con almeno 64 seggi sul totale di 416 che devono essere ancora assegnati. Myo Nyunt, portavoce del patito di Suu Kyi, sottolinea che “la gente ha capito che la Nld aveva bisogno di un numero sufficiente di voti per formare un governo per conto proprio”. In questo modo, aggiunge, “saranno “ridotti al minimo i conflitti politici”. Di contro, appare netta in tutto il Paese la sconfitta dell’Union Solidarity and Development Party legata ai militari, che ha ottenuto sinora solo 25 seggi.
Ciononostante, il ruolo dei militari resta centrale perché secondo quanto prevede la Costituzione tre ministeri chiave - Interni, Difesa e Confini - restano nelle mani dei generali. Come sottolinea l’analista politico con base a Yangon Khin Zaw Win i prossimi mesi saranno “caotici”.
In ogni caso, resta la vittoria “schiacciante” della Nld, come sottolinea Richard Horsey di International Crisis Group, che nessun ricorso o accusa di irregolarità “può mettere in discussione”, pur restando alcune perplessità di fondo come il mancato voto per alcune minoranze etniche.
Opinione confermata dagli osservatori locali e internazionali, i quali hanno sancito che le operazioni di voto si sono svolte in modo regolare e senza grossi intoppi, a dispetto delle controversie interne e dei timori per la pandemia di nuovo coronavirus che ha iniziato a diffondersi anche in Myanmar. Fra i leader internazionali, complimenti per la vittoria e l’augurio di una proficua collaborazione sono già arrivati dai leader di Giappone e India. In una lettera indirizzata ad Aung San Suu Kyi il premier indiano Narendra Modi ha chiesto di rafforzare “i tradizionali legami di amicizia”.