Elezioni regionali simultanee in Indonesia: “Un passo importante verso la democrazia”
Jakarta (AsiaNews) – Si sono svolte senza incidenti né violenze le prime elezioni regionali simultanee della storia dell’Indonesia. Ieri milioni di cittadini sono stati chiamati alle urne in 264 regioni, 32 province e 224 distretti per eleggere governatori, rappresentanti e sindaci. Questo format elettorale, chiamato Pilkada (Pemilihan Kepala Daerah) è nuovo per gli indonesiani, che hanno sempre avuto elezioni separate per ogni regione e provincia. Alla vigilia si temeva che l’apparato organizzativo, non abituato a gestire flussi così grandi di persone, fallisse nel contenere i rischi di attentati. L’esito positivo della giornata è visto come un importante passo avanti nel processo democratico del Paese.
Le elezioni, a turno unico, riguardano la maggior parte delle provincie ma non tutte. DKI Jakarta e Nanggroe Aceh Darussalam, a statuto speciale, sono escluse come le provincie di cinque regioni bocciate per motivi legali. Le votazioni non si sono tenute nemmeno laddove i governatori sono troppo lontani dal termine del mandato per richiedere nuove elezioni. Aceh, unica provincia del Paese dove vige una forma di sharia, voterà a febbraio 2017, mentre per le Pilkada al completo bisognerà aspettare il 2027.
La “coraggiosa” decisione di organizzare l’election-day simultaneo è stata del presidente Joko Widodo, allo scopo ridurre il budget statale messo a disposizione delle urne. Il fatto che tutta la giornata si sia svolta senza scontri, dice una fonte cattolica di AsiaNews, “è un sintomo che la democrazia in Indonesia sta prendendo piede in modo rapido, laddove la partecipazione pubblica è praticata, raccomandata e favorita”. Anche la campagna elettorale si è svolta in modo più pacifico del solito, in quanto lo Stato ha finanziato allo stesso modo la pubblicità di ogni candidato.
Al momento i risultati non sono stati ancora pubblicati né i vincitori annunciati. Lo spoglio delle schede elettorali non avverrà, come al solito, nel luogo della votazione, ma nei distretti principali, in modo da ridurre la manipolazione dei voti che spesso avviene in Indonesia.